Il pregiudicato e il condannato in primo grado, Berlusca&Renzie, devono portare a casa il risultato della legge elettorale a qualunque costo. E la politica del dire senza fare o far finta di fare o non fare un cazzo. I due sono specialisti nell’arte di contar frottole. Renzie :”Ce la facciamo, la portiamo a casa. E sarà una vera rivoluzione“. La legge elettorale sarà fatta solo per la Camera, il Senato è escluso perché, a detta loro, comunque sarà eliminato. Se, quando e come non lo sa nessuno. Per eliminarlo bisogna cambiare la Costituzione, quindi alle calende greche. Dato lo stato di questo governo, in cui un Conduttore Televisivo ha sostituito Letta, le elezioni potrebbero essere più vicine di quanto si pensi. Forse già a novembre, l’economia sta andando a rotoli e la crisi non aspetta. Che sia a novembre o a primavera 2015, andremo alle elezioni con una legge elettorale per la Camera, il Pregiudicatellum, e una per il Senato, il Consultellum, la versione modificata del Porcellum dopo le osservazioni della Corte Costituzionale. Il Pregiudicatellum di Berlusca&Renzie non tiene conto delle osservazioni della Corte sul Porcellum, la mancanza di preferenze e l’abnorme premio di maggioranza. Berlusca&Renzie non vogliono le preferenze, così possono nominare i servi che vogliono e vogliono mantenere il premio di maggioranza. Visto così il Pregidicatellum è incostituzionale così come lo era il Porcellum. La Corte, con i suoi tempi, lo casserà certamente, magari tra sette anni e due elezioni. Di fronte a questo scempio istituzionale in cui la legge elettorale è diventata solo marketing per gonzi non si ode alto e forte il monito del Colle che ha sempre osteggiato il premio di maggioranza del Porcellum, ma quello del Pregiudicatellum invece è ottimo e abbondante. Renzie è stato messo lì per fare campagna elettorale permanente per le europee. Dice cose, vede gente e rompe i coglioni alle scolaresche in mondovisione. La scena del Venditore di Pentole che incontra i bambini delle elementari Raiti di Siracusa che lo ricevono allineati e addestrati con un coretto di benvenuto per concludere con “Matteo! Matteo! Matteo!” ricorda, in peggio e in grottesco, gli incontri di Mussolini con i figli della Lupa: “Facciamo un salto/ Battiam le mani/ Ti salutiamo tutti insieme Presidente Renzi/ Muoviam la testa/ Facciamo festa/ A braccia aperte ti diciamo “benvenuto al Raiti“