di MoVimento 5 Stelle
Quello che sta accadendo in Puglia con il gasdotto TAP mostra il vero volto di una regione e di uno Stato che sacrificano la sostenibilità ambientale, e la tradizione locale legata al turismo, in nome dell’interesse di un colosso multinazionale, con la scusa dell’interesse strategico nazionale.
Il progetto del gasdotto TAP, in relazione al suo impatto sul territorio, non ha mai ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni dagli enti competenti, dalla regione Puglia al ministero dell’Ambiente. Eppure sulla costa di San Foca – Melendugno le ruspe sono già pronte per eradicare 211 ulivi, tra le proteste dei cittadini e degli amministratori locali, senza che siano chiari almeno un paio di passaggi.
Primo: l’espianto degli ulivi è stato formalmente autorizzato in base all’ultima versione del progetto TAP oppure no? Secondo: quale Ente ha avuto il potere di emettere, in concreto, la dichiarazione di avvenuta ottemperanza? In sostanza: chi ha autorizzato TAP a procedere con i lavori?
Risposte per le quali il Movimento 5 stelle preme con insistenza, ma che ancora non arrivano.
In questa vicenda è evidente il gioco di rimpallo tra la Regione Puglia, guidata da Emiliano, e il Ministero dell’Ambiente. Fanno lo scarica barile delle responsabilità circa le procedure da seguire e le attribuzioni di potere, noncuranti delle conseguenze che ricadono sul territorio, sull’ambiente e sulla popolazione, dove è forte la mobilitazione in atto tra i cittadini.
Lo ha denunciato la portavoce salentina Donno che ha inviato, nel corso delle ultime ore, una missiva al Prefetto, alle Procure di Lecce e di Roma e a tutti gli organi competenti coinvolti nella vicenda, per avere chiarezza su quanto sta succedendo.
Per capire meglio l’iter amministrativo è stata inviata anche una richiesta di accesso agli atti, sia a livello regionale, sia a livello ministeriale, in cui viene chiesta la copia del documento con cui, formalmente, è stata dichiarata l’avvenuta ottemperanza della prescrizione A.44 in merito allo spostamento degli ulivi. Si tratta di una prescrizione indicata nel Decreto di compatibilità ambientale del progetto TAP che, negli ultimi giorni, è al centro di accesi dibattiti.
Si chiede anche quale sia l’Ente a cui è stato attribuito il potere di emettere la declaratoria di avvenuta ottemperanza. Solo così si può fare chiarezza in questa intricata matassa amministrativa, che si avvale della sua impenetrabilità per tenere nascosta la verità ai cittadini.
A chi giova tutto questo? Il timore è che vi sia l’intenzione di procedere alla desertificazione di un intero territorio, con un inestimabile pregiudizio ambientale: per questo motivo il Movimento 5 stelle non si fermerà e continuerà a vigilare affinché questo scempio si fermi subito #NoTap.