Sabato scorso su Il Fatto Quotidiano Antonio Binni, il gran maestro della Gran Loggia d’Italia degli Alam, una delle principali obbedienze (ovvero associazioni) massoniche del nostro Paese, ha rilasciato un’intervista in cui rimarca la sintonia dei massoni con PD, Forza Italia e Lega, esprime la sua stima per Tajani e dice di aver chiesto un incontro a Salvini.
Oltre a questo, dichiara anche la netta distanza tra massoneria e Movimento 5 Stelle, colpevole di voler limitare la libertà dei massoni e praticare la democrazia diretta!
Dopo una convinta dichiarazione di colpevolezza, probabilmente la prima cosa da fare è chiedersi perchè uno dei massoni più influenti di Italia scelga di rilasciare un’intervista a due settimane dalle elezioni europee per fare un endorsement pubblico a tutte le forze politiche esclusa la nostra.
E poi bisognerebbe chiedersi anche perchè e su cosa il massone sta attaccando il Movimento. Cosa c’è in ballo?
Nell’intervista il gran maestro dice apertamente che i massoni influenzano la politica in modo indiretto, con le idee, e che questo è un momento felice per la sua obbedienza perchè in marzo “abbiamo ricevuto l’Unione massonica del Mediterraneo e abbiamo proposto soluzioni di un certo tipo che passeranno al Parlamento europeo” e le elenca. Dice anche che la democrazia diretta va combattuta perchè “dà voce a una folla di persone che, per definizione, non hanno competenze specifiche per trattare materie delicate”.
A Binni andrebbe spiegato che la folla di cui parla si chiama popolo e che il diritto, in possesso o meno di competenze specifiche, di formarsi ed esprimersi su materie delicate noi la chiamiamo democrazia.
Sicuramente è comodo pensare che solo gli illuminati affiliati tra di loro e iniziati ai sacri misteri possano discutere materie delicate, anche in virtù di super competenze che la benedizione del Grande Architetto dell’Universo avrà rafforzato, ma per noi umili profani del Movimento 5 Stelle non funziona così.
Se i massoni uscissero dal tempio per venire in piazza, forse si renderebbero conto che il vento è cambiato.
Prima ancora che una questione di legittimità, legalità o trasparenza per noi del Movimento 5 Stelle esiste una questione di cultura politica che è parte della nostra più radicata identità. Qui risiede tra noi e i massoni una differenza abissale e incolmabile: loro sono per il governo dei pochi, noi dei molti, anzi dei TUTTI.
I massoni e i loro sostenitori si riempiono la bocca con la illustre tradizione illuminista dei liberi muratori e i suoi obiettivi libertari. La conosciamo anche noi questa storia ma ne conosciamo anche le derive e le zone d’ombra, nel nostro Paese si chiamano P2 e infiltrazione mafiosa.
E poi a dirla tutta, a Voltaire noi preferiamo Rousseau. Al filosofo francese che siede accanto al sovrano illuminato e lo consiglia, noi preferiamo il filosofo svizzero (massone o meno che fosse) che assegna all’assemblea cittadina votante la centralità del processo decisionale e politico. Uno vale uno. Senza mediazione, senza rappresentanza, senza sudditanza perchè sovrano è solo il popolo. Per questo la nostra piattaforma digitale di voto, e non solo, si chiama Rousseau, per attuare la sua utopia di democrazia diretta, che oggi grazie alla tecnologia non è più utopia ma progetto.
Perchè fino a quando saranno i cittadini a orientare e vigilare sull’operato dei loro portavoce in Parlamento non ci sarà spazio per le lobby, per i gruppi di potere, per gli interessi particolari.
Ci definiscono massonofobici e ignoranti perchè nel nostro statuto è vietato agli iscritti di essere massoni e questo principio di civiltà lo abbiamo voluto e portato nel Contratto di Governo. E questo ancora non ci basta, a breve sarà legge impedire di essere massone anche a un funzionario della Pubblica Amministrazione. Perchè la trasparenza non è un principio derogabile se lavori per lo Stato.
Il Movimento 5 Stelle quando dà fiducia a una persona, lo fa sapendo chi ha davanti, quali sono i suoi valori, quali esperienze lo hanno forgiato nella vita, da chi si fa guidare nelle scelte che ogni giorno è chiamato a fare nell’interesse della collettività. Crediamo che un’associazione che sceglie i suoi affiliati con metodi opachi, li forma con riti iniziatici segreti su principi esoterici sia quanto di più lontano esista dalla sensibilità e dalla cultura di chi come noi ha scelto di fare le proprie battaglie alla luce del sole, in nome della trasparenza e della meritocrazia.
Ci accusano di essere liberticidi ma noi la Costituzione la conosciamo bene, la abbiamo sempre difesa. E se l’articolo 18 dà il diritto alla massoneria di esistere come associazione, questo non vale anche per l’opacità grazie alla quale migliaia di affiliati nei registri non sono identificabili; non vale neppure per i quasi 200 ‘fratelli’ coinvolti in inchieste sulla criminalità organizzata come accertato dal lavoro della commissione antimafia.
Non ci fidiamo di chi fa ostruzionismo ai rappresentanti delle pubbliche istituzioni in nome di un patto tra privati. La fratellanza massonica sottende interessi di parte, difende oligarchie che ritenendosi superiori ai comuni mortali pretendono di controllarli.
I principi con cui il Movimento 5 Stelle è stato fondato e ancora saldamento ne tracciano la rotta sono l’opposto di questi. Per questo non ci piace la massoneria.
Inutile provare a costruire presunte relazioni tra Gianroberto Casaleggio ed ex gran maestri perchè è stato proprio lui, insieme a Beppe Grillo, a ergere nel “non statuto” del Movimento un muro invalicabile alla massoneria. Perchè la rete capillare, pervasiva, transnazionale e opaca degli interessi privati di poche oligarchie non è la nostra RETE.
La Rete in cui crediamo noi si fonda sulla partecipazione, la solidarietà e la giustizia, gli unici ideali per i quali valga la pensa battersi ogni giorno. Per questo siamo nelle istituzioni, per questo sono nati il microcredito, frutto delle nostre restituzioni volontarie, il Reddito di Cittadinanza, lo Spazzacorrotti, la legge contro il voto di scambio politico mafioso. Per questo oggi Castalvetrano dove la mafia ha trovato nella massoneria un facile alleato ha un sindaco a 5 stelle.
Si rivolgessero dunque alle altre forze politiche, le corteggiassero, perchè i fratelli massoni nel Movimento 5 Stelle non troveranno mai un interlocutore. I loro attacchi sono una medaglia al valore e confermano che siamo immuni alle loro lusinghe.
Noi folla di incompetenti, noi figli del popolo che non frequentano i salotti buoni, che non sono stati raccomandati da “anime eccellenti”, ce la stiamo facendo da soli nonostante tutto, nonostante sistemi di potere incancreniti siamo al Governo di questo Paese. Per cambiarlo.
E cambieremo anche questa Europa sulla quale i massoni fanno progetti, per cui cercano alleati. Quegli alleati non saremo certo noi.