I nani del nucleare

Francia contaminata
(9:20)

Se il picciotto del nucleare in Italia è Berlusconi, il suo mandante è Sarkozy. Il più grande spacciatore di centrali nucleari del mondo. E’ quindi con gioia che accolgo la notizia del crollo elettorale del Carlànano d’Oltralpe. Un nano tira l’altro… Sarkozy può perdere in tutta la Francia al secondo turno. Nella prima tornata il partito socialista (PS) ha prevalso in assoluto sulla coalizione di governo (UMP) 29,5% a 26,3%. Nelle diverse regioni è in testa quasi ovunque, con poche eccezioni: le regioni confinanti con l’Italia: Provenza-Alpi-Costa Azzurra e Rodano-Alpi dove la vicinanza ai nostri confini deve essere contagiosa e nella Guyana francese, celebre per i lavori forzati all’isola del Diavolo (un buon auspicio). Crescono i verdi in Francia e questa è un’altra buona notizia per il pianeta. Cresce anche Le Pen e il suo Fronte Nazionale che assomiglia in modo impressionante alla Lega di Borghezio e Calderoli. I veri vincitori sono stati gli astenuti, il 54,6%. Il segnale che politica basata sulla delega in bianco ai politici è al tramonto. Il cittadino che non partecipa, che è escluso, si astiene.
Sarkozy è il nucleare, la Francia è una potenza nucleare, la Francia esporta nucleare militare, come è avvenuto in Israele (*) e nucleare civile. Il nucleare è antieconomico, pericoloso, basato su una energia non rinnovabile come l’uranio, nessuno ha ancora risolto il problema delle scorie. Il nucleare francese sicuro e economico, quello che importeremo in Italia, non esiste. “In Francia, se l’Electricité de France dovesse assicurare per l’intero costo di un possibile incidente le centrali nucleari, il prezzo dell’elettricità aumenterebbe circa del 300%. In Francia, nell’agosto del 2003 ci fu un’ondata di calore tale da uccidere 14.000 persone, La portata di acqua fredda nei fiumi si ridusse… alla compagnia venne permesso di scaricare l’acqua di raffreddamento secondaria nei fiumi vicini, e di farlo a temperature tali da distruggere la vita acquatica” (*). Il nucleare civile francese non sarebbe possibile senza quello militare e sono entrambi tenuti in vita dalle tasse dei francesi. Ma queste sono bazzecole. Il nucleare francese sicuro è una barzelletta del Governo. Provate a inserire in Google le parole: Francia “incidenti nucleari”. Ci sono circa 5.000 risultati. Gli incidenti nucleari in Francia non fanno più nemmeno notizia.
Il nucleare è un business per chi lo esporta, le lobby francesi, e per le aziende di Confindustria che riceveranno i finanziamenti dello Stato italiano. Uno spreco enorme di risorse. In Italia decine di miliardi di euro sono destinati alle centrali invece che allo sviluppo delle energie rinnovabili. Gli italiani hanno votato contro il nucleare in un referendum. Nessuna regione italiana vuole il nucleare, al contrario di Berlusconi e della sua corte dei miracoli (con l’appoggio esterno del genero di Caltagirone, Azzurro Pierferdinando). La Francia ha indicato la strada. Un nano tira l’altro…
(*) Da: “Il nucleare non è la risposta” di Helen Caldicott, edizioni Giammarò