Le generazioni della Salerno Reggio Calabria.
“Mio padre da giovane percorreva spesso i novelli tratti della Salerno-Reggio Calabria ed una delle prime volte di questi viaggi di lavoro, fu accompagnato dal padre (mio Nonno), che commentava con orgoglio quei primi km di autostrada che collegavano il nord con il sud. Certo, erano un po’ in ritardo i lavori, ma l’opera era davvero meritoria. Mio padre lavorò per una vita su quella tratta, quattro dei suoi colleghi finirono i loro giorni stampati sui guardarail. Una quindicina di anni fa, durante uno dei miei primi viaggi lavorativi sulla SA-RC (triste destino!), fui accompagnato dal mio genitore che, non appena ci apprestammo ad immetterci sull’autostrada, mi disse: “Questa autostrada la presi decine di anni fa, con mio Padre, durante la sua costruzione…, a ben vedere non è che sia cambiato molto, anzi è addirittura più disastrata“. Risata a denti stretti fra noi due e via verso i successivi 450 km per Reggio. Tre anni fa, dirigendomi per le vacanze verso Acciaroli, spiegai a mio figlio che tanti anni fa mio Nonno disse al figlio (mio Padre),…… ed ora mi ritrovavo insieme a lui a commentare le condizioni pietose della SA-RC, ancora unica via d’accesso ‘seria’ al Meridione, ma assai più pericolosa di quando fu costruita perché le condizioni dell’asfalto sono peggiorate, ma di contro le velocità delle auto sono più che raddoppiate! Ergo, tre generazioni di prese per i fondelli. Ripercorro di sovente la ‘strada infernale’, sempre per lavoro, sempre con il cuore in gola e l’attenzione a mille perché 7 (sette), ore di viaggio sono davvero troppe anche per chi è abituato a guidare e mi chiedo se mai cambierà qualcosa su quegli interminabili kilometri d’asfalto. Oggi lo so! Qualcosa è cambiato, ora è divenuta a pagamento!” Sereno Despero, Nuova Città