La patente a punti per i poveri


La legge è uguale per tutti, ma per i ricchi un po’ meno.
“Oggi mi sono recato al comando della polizia municipale per una piccola multa che comportava la decurtazione di 2 punti dalla patente. Alla multa era allegato un foglio che avvisava di consegnare entro 6 mesi (pena una ulteriore penale di 250€) un modulo compilato con i miei dati dove confermavo che ero il proprietario alla guida del veicolo,unitamente a fotocopia della patente con dichiarazione di conformità all’originale. Al comando per la consegna mi trovo a fare una fila di un’ora e mezza all’ufficio reclami. Arrivato il mio turno chiedo alla gentile signora incaricata il motivo per il quale nel 2010 era prevista tutta questa trafila anche non dovendo fare alcun reclamo e accettando la decurtazione dei punti prevista. La risposta mi ha chiarito tutto: INIZIALMENTE NON ERA COSI, E’ STATA INTRODOTTA SUCCESSIVAMENTE AL FINE DI CONSENTIRE (A CHI SE LO PUO’ PERMETTERE) DI NON PERDERE I PUNTI, INFATTI SE NON SI CONSEGNA TALE MODULO ENTRO 6 MESI DALLA NOTIFICA, SI OTTIENE UNA ULTERIORE MULTA DI 250 EURO MA I PUNTI NON VENGONO DECURTATI. In poche parole in questo Paese se hai i soldi (diamo un’occhiata alle macchine in giro e rendiamoci conto che i soldi li hanno in parecchi, anche se risultano fiscalmente poverelli) puoi oltrepassare limiti di velocità, passare con il rosso, sorpassare contromano e tutto ciò che vediamo giornalmente fare dai vari SUV e bolidi, pagando oltre alla multa la modica cifra di 250€. Siamo alle solite, complimenti al legislatore, la legge è uguale per tutti no?” lorenzo lorenzi, roma