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Il Programma dovrebbe essere l’architrave della politica italiana. La sua scrittura è un momento catartico per ogni partito. Non importa che dopo le elezioni sia rispettato. L’importante è esibirne uno. E più grosso è, più impressiona. Per un partito il programma riassume in sé “la complessità della politica“, per dirla alla Vendola. Che gli italiani poi lo capiscano è un altro discorso. Nel 2006 Prodi scrisse una Bibbia che nessuno è mai riuscito a leggere fino alla fine. Forse neppure lui. Piuttosto che avventurarsi in ore di lettura e di studi il cittadino lo elesse sulla fiducia. Tra il cittadino e l’eletto l’unica relazione possibile è il Programma, ma chi lo scrive sa a priori che serve solo a imbonire e chi lo legge (ma quanti?) si disinteressa della sua applicazione. Il Programma diventa solo l’ennesima recita, una consolidata presa per i fondelli.
Il Programma è una somma di dichiarazioni di principio da ignorare o per poi fare l’esatto opposto. La Lega promise un ventennio fa pulizia e federalismo, ci ritroviamo con uno Stato centralista e corrotti come se piovesse merda. Accappatoio Selvaggio garantì per un milione di posti di lavoro e ha ottenuto la più alta disoccupazione del dopoguerra. Il Programma è un libro dei desideri mai esauditi perché il cittadino non ha gli strumenti (che vanno introdotti) per verificarne l’attuazione e poter intervenire. Il MoVimento 5 Stelle è accusato di non avere un Programma, un grave peccato di origine da cui riscattarsi. “Fate protesta e non proposte!“. “Non avete neppure un programma, ma dove volete andare?“. Il fatto è che un Programma il M5S ce l’ha da qualche anno, presente sul blog. Chiunque può scaricarlo. Perfino un giornalista, anche lui può riuscirci. Si applichi, studi, si colleghi a Internet. Segua un corso serale.
Insieme al Programma è stata stilata la “Carta di Firenze“, delle linee guida per la gestione dei Comuni, un riferimento per le liste comunali. Il Programma è suddiviso in: “Stato e cittadini“, “Energia“, “Informazione“, “Economia“, “Trasporti“, “Salute“, “Istruzione“. Leggetelo. E’ stato creato in Rete grazie a decine di migliaia di contributi e l’aiuto di esperti per i singoli temi. E’ un programma profetico. Alcuni punti si sono già avverati come l’abolizione del Lodo Alfano e della legge Pisanu sulla limitazione all’accesso wi fi, il si all’acqua pubblica, il no al nucleare, la rinuncia al Ponte sullo Stretto. Il Programma può essere migliorato, aggiornato, esteso, ma c’è ed è il primo scritto dai cittadini. Per il M5S il Programma è vincolante. Il M5S fa quello che dice, e dice quello che fa. Il contrario per l’appunto dei partiti.
Repetita iuvant, di seguito quindi la parte relativa all’Economia, seguiranno le altre.
ECONOMIA
Introduzione della class action
Abolizione delle scatole cinesi in Borsa
Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società quotate
Introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate
Abolizione della legge Biagi
Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno
Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale
Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite
Impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa società se questa si è resa responsabile di gravi reati
Impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia)
Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle
aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato
Abolizione delle stock option
Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato
Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei
Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari
Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa
Favorire le produzioni locali
Sostenere le società no profit
Sussidio di disoccupazione garantito
Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale
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