Le riserve all’opposizione

“Cosa direste se in un girone di campionato le squadre potessero scegliersi l’avversario che preferiscono? Che razza di competizione sarebbe? E se addirittura scegliessero di giocare contro una squadra composta dalle loro stesse riserve? Vorreste mai essere voi a pagare per assistere a una partita così? E che ne sarebbe della legge di Darwin se le gazzelle potessero scegliersi il leone più debole, invece di quello più forte? E di un ascensore, se illudendosi di fare meno fatica pretendesse un contrappeso meno pesante? Cosa lo frenerebbe dallo schiantarsi al suolo, portando verso un tragico destino tutti i suoi sfortunati occupanti? Esattamente allo stesso modo, l’opposizione parlamentare non si sceglie (né tantomeno la si costruisce) tra quelle che fanno più comodo. L’opposizione è quella uscita dalle urne e dalla legge elettorale: ogni altra alchimia ispirata al gioco delle tre carte è una manovra di palazzo innaturale e dannosa, che mira a indebolire gli anticorpi del sistema Paese e, così facendo, prende in giro gli elettori e mortifica la loro intelligenza e le loro speranze di cambiamento. La prassi vuole che le presidenze del Copasir e della Vigilanza Rai vadano all’opposizione, ovvero al MoVimento 5 Stelle e quindi ai quasi nove milioni di cittadini che lo hanno votato, non a due movimenti che rappresentano una frazione infinitesimale del Paese e che hanno fatto campagna elettorale al fianco di Berlusconi e di Bersani, come costole di uno stesso organismo. O la prassi vale solo quando serve a congelare la formazione delle commissioni permanenti? Anche solo immaginare di dare le presidenze che ci spettano a Sel e Lega, significa tentare di fare un Gran Premio facendo correre gli avversari con il muletto, ma il risultato non sarebbe tagliare il traguardo, bensì schiantarsi contro le tribune alla prima curva seria, essendosi privati dei freni.” Vito Crimi, M5S Senato