Rimini, aeroporti e piadine

 

Intervento di Giulia Sarti, portavoce M5S alla Camera

“La nostra è una piccola comunità e con 150.000 abitanti non ci possiamo paragonare alle altre popolose metropoli Italiane, ma, nonostante ciò, ricordatevi che abbiamo l’Italia in Miniatura. Oltre al famoso parco divertimenti abbiamo dei talentuosi miniaturisti che ripropongono tutti i mali del nostro Paese in scala ridotta… noi li chiamiamo Partito Democratico. Abbiamo una piccola questione TAV, il Trasporto Rapido Costiero, abbiamo un piccolo Monte dei Paschi di Siena, Banca Carim già commissariata e già passata a nuova gestione, abbiamo anche un miniaturizzato caso Alitalia, che da noi si chiama Aeradria. Non immaginate che fatica si faccia a rappresentare il Movimento 5 Stelle a Rimini. Con tre consiglieri siamo l’unica diga contro lo smodato appetito di una classe politico-imprenditoriale consolidata in 70 anni di potere catto-comunista. Con la nostra Alitalia in miniatura, una partecipata di cui Comune e Provincia detenevano l’80%, sono riusciti a mangiarsi diverse decine di milioni di euro.
Un piccolo riassunto. Rimini ha un aeroporto, il Fellini, la cui proprietà è di una società a partecipazione pubblica per l’80%, Aeradria. Alla guida di Aeradria è stato messo l’ex sindaco piddino di Riccione Massimo Masini, oggi indagato assieme al Consiglio di Amministrazione. A un certo punto la politica locale, ma forse sarebbe meglio dire il Premiato Poltronificio Riminese, si mette in testa di trasformare il Fellini in uno scalo di strategica importanza nazionale. Come? Aumentando i passeggeri ad un milione annui solo con il traffico del periodo estivo. Il Sistema? Il co-marketing, una tattica piuttosto aggressiva per cui, in cambio del traffico, le comunità che gravitano attorno all’aeroporto pagano i voli Low Cost, vuoto per pieno.
Va detto che le partecipate pubbliche non possono accedere a questo strumento per la sua pericolosità. A Rimini però abbiamo genio e spregiudicatezza e si sono inventati la partecipata della partecipata (Air) a cui intestare il sistema. Contemporaneamente avendo chiesto ad Enac il permesso per un aumento di traffico fino ad un milione di passeggeri, vengono imposti degli onerosi lavori di adeguamento. Così l’aeroporto di Rimini, già in ambasce per il pagamento del costo iniziale, si adegua ad un milione di passeggeri e garantisce alle compagnie lowcost un certo prezzo, pieno o vuoto che sia l’aereo.
Windjet, una delle compagnie lowcost, fallisce e fa cadere il castello di carte. Aeradria ha bisogno di soldi per continuare a sopravvivere. Viene tentata la strada del finanziamento pubblico con consiglieri PD che inneggiano all’indebitamento in Consiglio Comunale. “Indebitarsi, Indebitarsi, Indebitarsi!” – qualcuno grida dal suo banchetto. Solo che, per l’appunto, era già stato fatto tre volte e il Movimento 5 Stelle gli fa notare che è contro la legge. Era il 2011. Oggi ci ritroviamo con un aeroporto che ha presentato in tribunale ben due concordati consecutivi, la partecipazione pubblica ridotta dall’80% al 20% e, comunque, il fallimento di Air che sta tirando a fondo anche Aeradria. E’ così che a Rimini trattiamo le nostre realtà strategiche.
In questi giorni la Procura ha iscritto sul registro degli indagati il sindaco di Rimini e il Presidente della Provincia per aver firmato lettere di patronage, non passate per alcun consenso consiliare, con le quali il Presidente di Aeradria avrebbe chiesto credito presso Banca Carim (oggi effettiva proprietaria dell’aeroporto), per poi dare una rappresentazione distorta del bilancio. Ovviamente queste lettere sono state scritte ad insaputa di chi le ha firmate, salvo poi ammettere che non pensavano fossero giuridicamente rilevanti! A quanto si legge dalla stampa locale l’ipotesi di reato per gli amministratori di Provincia e Comune pare essere abuso d’ufficio e ricorso fraudolento al credito.
Amici pentastellati delle altre realtà italiane.. quando pensate che la battaglia sia troppo dura. Per tirarvi su di morale pensate alla nostra trincea sul confine catto-comunista. Qui il “PD-fabbrica-carriere” è più attivo che mai e si impegna per iscritto a sua insaputa.”