>>> Oggi dalle 11 la diretta streaming di V3DAY – OLTRE sarà trasmessa sul blog per permettere a chi non può partecipare dal vivo di poter seguire l’evento. Tutti possono interagire in tempo reale con la piazza con l’hashtag #andiamoOLTRE: mandate le vostre foto, i vostri video, i vostri pensieri da tutta Italia. Per chi sarà in piazza: ricordate di portarvi guanti e cappello! Vi aspetto domani a Genova in piazza della Vittoria a partire dalle 11 per andare OLTRE!<<< Le banche italiane hanno al loro interno un mostro che si chiama titoli pubblici. E’ come Alien all’interno del vice comandante Kane prima di uscire all’ora di pranzo. Un mostro che vale 396 miliardi di euro in pancia alle banche e che finora è stato considerato privo di rischio. I portafogli di titoli di Stato detenuti dalle banche non sono mai stati valutati in funzione dell’andamento dell’economia del Paese emittente, ad esempio dall’ipotesi di un suo possibile default. Il loro valore è “risk free“. Il reale valore di mercato dei titoli di Stato non è preso in considerazione. Eppure, come sa chiunque venda i suoi titoli per problemi di liquidità, in questo periodo il valore può essere molto diverso da quello di acquisto, anche del 20/30% in meno. Le banche hanno comprato quantità spropositate di titoli pubblici per almeno due buoni motivi. Il primo è sostenere l’indebitamento dello Stato italiano ed evitare che le aste andassero deserte. Il secondo che i titoli, considerati senza rischio, possono essere dati in garanzia alla BCE in cambio di liquidità. Come lo hanno fatto se non avevano soldi? Attraverso il meccanismo dell’LTRO con cui la BCE ha prestato alle banche europee per tre anni più di mille miliardi di euro. Chi ha finanziato l’LTRO? Gli Stati europei. Sembra un quadro di Magritte. Se i titoli pubblici presenti nelle banche fossero considerati a rischio il loro valore diminuirebbe e dovrebbero ricapitalizzare, impresa quasi impossibile per la mancanza di capitali. Questa ipotesi diventerà realtà con i cosiddetti “stress test” voluti dalla BCE che prenderanno in considerazione le prime 128 banche della zona Euro dal 2014 valutando per la prima volta anche il rischio titoli. In effetti se esiste il rischio nazione e una banca ne detiene i titoli, allora esiste anche il rischio nazione dovuto ai titoli. Prima ancora dello “stress test” della BCE è intervenuta la Standard & Poor’s che ha ipotizzato il declassamento delle Generali per l’eccessivo portafoglio di titoli pubblici italiani. Alien sta per uscire. Quale sarà la prima banca a emulare il vice comandante Kane?