“Quando il Movimento 5 stelle dice che una volta chiamato a governare questo Paese dovrà prima di tutto ripensarlo da cima a fondo, lo dice non solo con convinzione ma con carte alla mano. Sono tante, troppe, le cose che vanno completamente ripensate o ribaltate. Questo perché siamo un paese con una classe politica e dirigenziale che volutamente fa finta di non conoscere il mondo reale, il Paese dei cittadini, poiché loro appartengono ad un altro paese, il paese dei Parlamentari. Il paese dei parlamentari è quello dei rimborsi elettorali senza rendicontazione, dei vitalizi anche se sei condannato per reati che vanno contro gli interessi per cui si è stati eletti (falso in bilancio, peculato, …), dei rimborsi per l’esercizio del mandato non tassati e rendicontati solo per una piccola percentuale (circa il 10% nella migliore delle ipotesi), ma, soprattutto, è il paese che ha un sistema pensionistico autonomo ed estraneo a qualsiasi rischio default.
I deputati del Parlamento italiano infatti hanno un loro sistema pensionistico, normato da un regolamento interno che all’articolo 2 comma 2 recita: “Per ogni anno di attività parlamentare l’età pensionistica viene ridotta di un anno fino ad un massimo di 60 anni”. Quindi, in buona sostanza, i lobbisti di sé stessi (quali sono i parlamentari) non solo facendo 5 anni di mandato parlamentare acquisiscono il diritto a una lauta pensione ma addirittura si sono inventati lo sconto pensionistico, ovvero dal primo giorno del secondo mandato in poi potranno percepire la pensione a 60 anni! Per questo in ufficio di Presidenza alla Camera, insieme ai colleghi Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro, proporremo di abrogare questa norma. La proposta dovrà essere votata dagli altri membri e coloro che voteranno contro (e crediamo non saranno in pochi), i loro partiti o lobby di riferimento, dovranno risponderne ai cittadini”.
Claudia Mannino, portavoce M5S Camera