Da Bioradar.net una galleria di immagine con gli scenari apocalittici di Fukushima oggi, a 4 anni dal disastro. “Il fotografo polacco Arkadiusz Podniesinski ci ha abituati a viaggiare tramite i suoi reportage in luoghi inarrivabili. Dopo aver immortalato la situazione in cui oggi versa Chernobyl, si è spinto a Fukushima per indagare sul disastro nucleare del 2011 attraverso l’obiettivo fotografico. Lo scopo del progetto è nobile: vedere con i propri occhi gli effetti dell’incidente per trarre delle conclusioni che non siano influenzate da media, propaganda politica o lobbisti del nucleare, i quali – a suo avviso – stanno provando a minimizzare le conseguenze del disastro. Alcune auto sono letteralmente scomparse nella vegetazione. I veicoli abbandonati sono stati lentamente avvolti dalla natura Il lettore di radiazioni segna 6.7 uSv/h. (Oltre 6 Sv la sopravvivenza umana è altamente improbabile) Foto scattata da un drone: una discarica di migliaia di sacchi pieni di terra contaminata dalle radiazioni. L’amministrazione al tempo garantì che i sacchi sarebbero stati rimossi quanto prima, ma in molti sono scettici sul futuro di queste scorie Poco dopo l’incidente le mucche del posto hanno iniziato a riportare strane macchie bianche sul manto; i contadini sostengono che dipenda dal fatto che gli animali hanno continuato a mangiare erba contaminata. Un supermercato invaso dalle ragnatele. Recita il cartello all’ingresso: “l’energia nucleare è l’energia per un futuro brillante“. Ironico, no?
Dopo aver ottenuto il permesso speciale per accedere alla zona interdetta, Arkadiusz si è trovato di fronte ad uno scenario post-apocalittico: “Nè il terremoto nè lo tsunami sono colpevoli del disastro avvenuto alla centrale nucleare di Fukushima, bensì l’uomo” si legge sul suo sito.