Domani (8 giugno) il Movimento 5 Stelle organizza a Strasburgo la conferenza stampa: “Il M5S presenta il TTIP in italiano“. Tutti i cittadini devono conoscere le insidie che si nascondono dietro questo Trattato, negoziato in gran segreto. Ecco perché i portavoce del Movimento 5 Stelle Europa hanno tradotto in italiano, e messo a disposizione di tutti, le 248 pagine di negoziati fra Europa e Stati Uniti, pubblicati in esclusiva da Greenpeace Olanda. Questa si chiama trasparenza. Questo è il rispetto che i cittadini meritano. Alla conferenza stampa parteciperanno i portavoce al Parlamento europeo Tiziana Beghin, Dario Tamburrano, Piernicola Pedicini e alla Camera dei Deputati Mattia Fantinati. Diretta streaming a partire dalle ore 11:00.
TTIP, JUNCKER PREPARA IL GOLPE
La Merkel e suo compare Juncker hanno paura. Nelle ultime settimane sono arrivati per loro tre campanelli d’allarme, che nelle stanze di Bruxelles risuonano come campane a morto del TTIP. Ecco cosa sta succedendo:
1) Lo scandalo #TTIPLeaks ha svelato cosa vogliono davvero gli Stati Uniti: via il principio di precauzione, addio al ‘Made In’, rafforzamento del potere delle multinazionali con la clausola Isds.
2) Le manifestazioni nelle piazze di tutta Europa si sono moltiplicate e sono state molto più partecipate del previsto. Secondo un sondaggio, meno del 20% dei tedeschi è favorevole al TTIP e il prossimo 17 settembre sono annunciate nuove proteste.
3) La posizione della Francia si è irrigidita. È sceso in campo persino François Hollande in persona per dire che – così com’è – il TTIP non va e non ha speranze di essere approvato.
Questi tre campanelli d’allarme in realtà sono sonore sberle per Bruxelles e gli eurocrati che stanno negoziando il TTIP. Ecco perché Juncker, durante il prossimo Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 28 e il 29 giugno, chiederà ai 28 Capi di Stato di confermare il loro sostegno alla Commissione europea con un voto di fiducia. Perché questo bis, se già la Commissione europea ha ottenuto un mandato negoziale nella primavera del 2013?
Juncker (teleguidato dalla Merkel che con il TTIP troverebbe uno sbocco oltreoceano all’illegale surplus commerciale tedesco) ha un piano per superare questi tre campanelli d’allarme. La parola chiave è ACCORDO MISTO. Alla luce anche del recente no olandese all’accordo con l’Ucraina, Juncker sa bene che non otterrà mai l’ok dai 28 Parlamenti nazionali dei 28 Stati membri, una procedura ordinaria ma necessaria per l’approvazione finale del testo. Ecco perché vuole un mandato negoziale forte per bypassare il voto dei singoli Parlamenti nazionali.
Con la fiducia del Consiglio europeo, la Commissione non proporrebbe un accordo misto (sì da Istituzioni europee e da Istituzioni nazionali) previsto per l’approvazione di tutti i trattati, bensì un accordo “non misto“, che non richiederà quindi la ratifica degli Stati membri: il TTIP verrebbe approvato con il solo via libera di Consiglio e Parlamento europeo dove Stati alleati della Merkel (non a caso la prossima Presidenza slovacca dell’Ue è favorevole al Ttip e lo inserirà nel suo programma) e PPE/S&D hanno la maggioranza. Juncker mette il bavaglio ai Parlamenti nazionali perché ha paura della democrazia. La Merkel è d’accordo con lui perché con il TTIP avrebbe negli Stati Uniti un nuovo mercato per il Made in Germany. Negoziano il TTIP in gran segreto e lo approvano senza il voto dei rappresentati dei cittadini. Se non è un golpe questo…
Twitta l’hashtag #RenziCosaVoti? e pretendi che il TTIP sia un accordo misto. Il Parlamento italiano deve potersi esprimere, altrimenti salta la democrazia.