Fra chi controlla il Fondo Atlante c’è la cassa di previdenza dei geometri. Da numerose dichiarazioni il Governo sembrerebbe intenzionato a creare un Atlante 2 utilizzando i fondi pensione degli italiani, rastrellando i soldi nei vari istituti. Questo è l’avvertimento di Beppe Scienza, esperto di risparmio e di previdenza.
Molti clienti MPS sono preoccupati. Cosa le stanno scrivendo in queste ore?
“Stanno scrivendo a me e ad altri. Temono di perdere i soldi, qualcuno è addirittura preoccupato per il suo mutuo, ma non è questo il caso. I risparmiatori o temono per il conto corrente o perché hanno un deposito titoli presso MPS. Specialmente quelli che lo scoprono adesso. I clienti delle banche italiane sono limoni da spremere, appena hanno qualcosa da parte in qualche maniera cercano di prendere tutto. Ti rifilano le obbligazioni, t’invitano ad utilizzare i loro fondi e così via”.
Cosa stanno rischiando visti anche i precedenti di MPS?
“I precedenti sono pessimi. A fare la gara al contrario, di chi è il peggiore, le banche italiane gareggiano con molto impegno. Ci sono due esempi che è bene citare: MPS nel passato riuscì ad avere un fondo comune che perse più del 100%, cosa possibile perché c’era un credito d’imposta. Si chiamava “Spazio Euro Nuovi Mercati” e riuscì a perdere il 104%. L’altro esempio sono i prodotti della Banca del Salento e poi Banca 121 – che starebbe ironicamente per “one to one” -, una banca che era il gioiellino di Vincenzo De Bustis, amico di Massimo D’Alema. Rifilarono dei prodotti che persero il 330%”.
Rispetto alle quattro banche già saltate, come sono le carte in tavola?
“Dal punto di vista soggettivo è uguale. Questo è un problema politico, perché non è vero – come disse il PD dopo il collasso – che erano solo gli speculatori ad aver perso. Non era vero prima, non è vero per MPS. Dal punto di vista oggettivo è ancora peggio, perché queste obbligazioni subordinate hanno varie categorie: quelle più comuni sono le LT2. MPS nel 2008 ha rifilato oltre due miliardi di Euro di obbligazioni che sono ancora più rischiose, cioè UT2, ovvero livello due superiore. Che il Governo lasci andare tutto a scatafascio è un altro discorso ancora, un collasso dopo quello precedente è molto difficile. Sui conti correnti non ci sono rischi sensibili e anche sulle obbligazioni non subordinate”.
Perché parla di discorso politico?
“Partirei da due ipotesi: Renzi vuole restare in sella. Secondo: sono convinto che il sistema politico italiano non vuole perdere il controllo indiretto che ha sul sistema bancario. Diciamo questi rapporti tra banche e partiti. Lasciare saltare MPS e trattarlo come l’Etruria darebbe il probabile colpo di grazia al Governo e poi ci sarebbe il rischio di un acquisto straniero, che la politica vecchio stile vede come una minaccia. Questa volta, probabilmente, invece che andare a colpire i correntisti, saranno i lavoratori e i risparmiatori. Ovvero quelli che hanno soldi nella previdenza. Ci sono dichiarazioni ufficiali sulle cosiddette nuove banche, che sarebbero i fondi pensione e le casse previdenziali. Il Fondo Atlante, che ha salvato la Popolare di Vicenza e Veneto Banca, è controllato e gestito da una certa Quaestio, la quale a sua volta è controllata da una società in cui compare la cassa di previdenza dei geometri. È un fatto che vi siano richieste da parte del Governo, alle casse previdenziali in generale, di partecipare a un futuro Atlante 2. Abbiamo un certo Alberto Oliveti che viene dall’ENPAM e dice che sono disposti a mettere i soldi nel nuovo Atlante. Che sia così conveniente investire in questo fondo, come vogliono farci credere, è tutto da dimostrare. Se davvero ci fossero rendimenti del 6% ci sarebbe la coda. Il grosso rischio è che i soldi usati per i salvataggi bancari vengano presi dalle casse previdenziali. Stiamo attenti!”