di MoVimento 5 Stelle Europa
Ripartiamo dalla solidarietà e dal grande cuore degli italiani. Il Movimento 5 Stelle è a disposizione di tutti i cittadini e di tutte le Istituzioni locali, nazionali ed europee che vogliono sostenere i primi interventi di aiuto e assistenza alle famiglie delle vittime e a tutti quelli che hanno perso casa e lavoro. Stiamo collaborando con la Protezione Civile e con tutti gli uomini impegnati nelle difficili attività di ricerca e soccorso dei feriti. Allo stesso tempo, serve una risposta immediata e pronta per non aggiungere nuova sofferenza a chi ha già perso tutto. Nel 2009 per il terremoto in Abruzzo sono stati stanziati aiuti europei pari a 493,8 milioni di euro. Per quello in Emilia-Romagna del 2012 670 milioni. Ecco perché chiediamo subito:
1) APPELLO A GOVERNO E REGIONI
Le Istituzioni italiane devono presentare quanto prima una domanda di aiuto alla Commissione europea. Il Fondo di solidarietà europeo è un contributo straordinario che – fuori dal bilancio comunitario – viene erogato dai Paesi europei ai territori vittima di una calamità naturale come il terremoto. La domanda di contributo deve essere avanzata entro 12 settimane dall’evento. Prima ci si attiva, prima arrivano gli aiuti. I passi successivi alla richiesta d’aiuto prevedono: 1) una valutazione della domanda da parte della Commissione europea 2) una proposta della Commissione a Consiglio e Parlamento europeo che la votano 3) approvazione ed erogazione dell’importo da parte delle Istituzioni comunitarie.
2) APPELLO ALL’EUROPA
L’aiuto europeo viene quantificato sulla base dell’entità del danno provocato dal terremoto e non tiene in considerazione del numero delle vittime. La Commissione europea fissa delle soglie che si basano su una valutazione “asettica” del disastro e sul PIL della zona. Per quanto riguarda l’Italia la soglia calcolata è di 3,3 miliardi di euro. Per le catastrofi gravi con danni ingenti e superiori a questa soglia, il Fondo si solidarietà ha sempre funzionato bene. Se invece il terremoto viene considerato come ‘regionale’ o con danni medi, allora gli aiuti stanziati non superano l’1,5% del PIL della Regione colpita. Purtroppo, più un territorio è povero, meno aiuti arrivano. Il paradosso europeo è questo: se un terremoto provoca molte vittime ma i danni sono lievi o le strutture danneggiate di poco valore, gli aiuti europei si riducono o addirittura possono non essere autorizzati.
Non c’è tempo da perdere, ma dobbiamo stare attenti a non commettere gli errori del passato. Lo Stato e gli enti locali sono responsabili dell’utilizzo dei fondi, che devono essere utilizzati esclusivamente per le operazioni d’emergenza, per mettere in sicurezza le infrastrutture e fornire alloggi temporanei alle vittime. Bisogna superare le gravi carenze di trasparenza riscontrate in passato e migliorare il sistema di monitoraggio ex post per le spese.
Il Movimento 5 Stelle, in un progetto di parere approvato dalla Commissione per il controllo dei bilanci, ha invitato la Commissione europea a semplificare e migliorare le procedure in occasione della revisione del Fondo di solidarietà dell’UE. Il Movimento 5 Stelle è con i cittadini e non con chi cerca di trasformare le tragedie in affari.