tratto da dorsogna.blogspot.it
La Danimarca, 5 milioni e mezzo di anime, non contenta dei suoi record di energia rinnovabili si è posta un nuovo obiettivo: tutto quello che sarà prodotto sul proprio suolo domestico sarà biologico e sostenibile. Se ci riescono saranno i primi in tutto il mondo ad avere agricoltura “organica” come diciamo qui negli USA.
In realtà la Danimarca è innamorata della sua agricoltura pesticidi-free da tanto tempo e sono almeno 25 anni che si sperimentano metodi per l’agricoltura “biologica”. è questa una delle nazioni “storiche” in questo senso perché sono arrivati prima di tutti gli altri. Nei quasi dieci anni dal 2007 ad oggi, la produzione di cibo organico è aumentata del 200%.
Come faranno tutto questo?
Seguendo il Økologiplan Danmark, il piano di “azione organica” del paese. Sono 67 punti in cui è tutto delineato. Il governo ha già deciso che incentiveranno la trasformazione di campi in cui si usa ancora di agricoltura convenzionale in campi in cui si usano metodi sostenibili e che attraverso pubblicità e sensibilizzazione cercheranno di aumentare ancora di più la vendita di prodotti organici. Ci saranno programmi nelle scuole per educare i bimbi e per spiegare i benefici dell’agricoltura organica agli studenti.
Entro il 2020 si vuole cosi *raddoppiare* la terra coltivata ad organico rispetto al 2007. Tutti i terreni di proprietà del governo verrano coltivati in modo naturale e seguendo metodi biodinamici. I privati che lo vorranno riceveranno sussidi e sarà anche incentivata la ricerca sull’agricoltura sostenibile. Le leggi saranno più snelle per chi vuole eseguire la transizione. Per ora il piano è di usare circa 61 milioni di dollari per questo progetto.
E questo riguarda non solo zucchine e fragole ma anche il bestiame, primi fra tutti i maiali. Infatti sono coinvolte varie agenzie, coordinate dal ministro del cibo, agricoltura e della pesca che lavoreranno con comuni, regioni e privati per una visione globale della produzione di cibo in modo sostenibile e locale.
Verranno poi istituiti dei target. Per esempio la mensa scolastica dovrà presto iniziare a fornire il 60% dei suoi prodotti da coltivazioni organiche agli studenti – e cioè circa 800mila pasti. Tutte le mense di Copenhagen sono già organiche. Con le mense scolastiche, gli stessi requisiti verranno imposti alle mense dei militari, civili, degli uffici pubblici.
Per adesso i danesi sono i principali consumatori di agricoltura biologica d’Europa. Il 7.6%. Sembra poco? Beh, nel resto d’Europa siamo molto più in basso. La Germania ne usa solo il 3.7%. Negli USA solo l’1% dell’agricoltura domestica è organica. In Italia non si sa, ma nelle tabelle di cui sopra non compare.
Perché è importante l’agricoltura organica, sostenibile? Beh, è evidente che se non metti pesticidi nel tuo corpo stai meglio in salute. E stai meglio tu e sta meglio chi coltiva i terreni. Sopratutto diserbanti, monoculture, e altre sostanze tossiche non sono la risposta: sul lungo termine impoveriscono il suolo e la qualità dell’aria. Spesso rendono i terreni più vulnerabili alla siccità e alle inondazioni. L’agricoltura organica invece porta con se una maggiore varietà di habitat, insetti, piante. I prodotti organici hanno un sapore migliore e, secondo alcuni studi hanno più antiossidanti e migliori proprietà anti-infiammatorie. Chiunque sia mai passato in campagna e abbia mai raccolto e mangiato un fico, una nespola o una albicocca da un albero nato e cresciuto spontaneamente lo sa.
Ma non solo. I danesi hanno anche ridotto lo spreco di cibo del 25% nel corso di 5 anni, grazie ad alcune organizzazioni che regalano o vendono a prezzi bassi il cibo imperfetto. Si chiamano “Stop Spild Af Mad” – fermiamo lo spreco di cibo – e WeFood. I contadini danesi vengono pagati almeno 20 dollari per ora. Per legge. L’uso di antibiotici è bassissimo, i casi di salmonella sono rari, e gli animali sono tenuti nelle stalle in condizioni decenti.
L’Italia è appena uscita dall’Expo, dedicato al cibo. Cosa è rimasto? Che impegni ci sono per il futuro in questo senso? Ci sono degli obiettivi per l’agricoltura più salutare? Per incentivare l’organico – prodotto e consumato in Italia? E per una volta ricopiare le cose buone degli altri?