A parità di rete i dati sono anche peggiori: -1,4% le vendite di grocery nella grande distribuzione e -2,6% per il discount. Gli ultimi dati sono stati forniti ieri in occasione della presentazione, a Milano, del Rapporto Coop 2016. I dati delle vendite di Nielsen sono peggiori di quelli, perfettamente confrontabili, rilevati da Iri (+0,3% nel semestre, a rete corrente) e da Istat (+0,4% a valore per il solo food), ma la sostanza non cambia: al di là dell’errore statistico, i consumi si muovono intorno allo zero virgola. Sul trend dei consumi pesano evidentemente la crisi degli ultimi anni e alcune tendenze di fondo del nostro Paese, fotografate dall’analisi a tutto campo del Rapporto curato da Albino Russo, direttore dell’ufficio studi Coop: l’erosione dei redditi e del risparmio delle famiglie (dal 2007 a oggi il tasso di risparmio è calato di circa 3 punti percentuali); un tasso di disoccupazione giovanile elevatissimo (al 37,6% e quattro under 35 su cinque ammettono di sentirsi ai margini della società); la ricchezza finanziaria concentrata nel portafoglio degli over 65: 154mila euro contro i 18mila degli under 35.