di MoVimento 5 Stelle Europa
Il controllo di capitali imposto da Mario Draghi nel corso del “periodo Grexit” sono stati la dimostrazione plastica di come la moneta unica sia un sistema per controllare le democrazie. Quello che sta succedendo in Grecia in queste ore è la prosecuzione di quel folle mantra secondo cui un Governo democraticamente eletto deve sottostare a dei diktat pur di vedersi finanziato in un momento di difficoltà.
Solo l’altro ieri Mario Draghi rilanciava gli investimenti pubblici come strumento per rivitalizzare l’economia reale, salvo poi smentirsi da solo invocando l’austerità. Privatizzazioni in cambio di 2,8 miliardi di Euro di aiuti internazionali. Perché il sangue della Grecia ripaga ampiamente le volontà di presunti creditori e strozzini tecnocratici.
Il voto (152 favorevoli e 141 contrari) si è svolto tra manifestazioni di piazza contrarie al trasferimento del controllo dei servizi pubblici a un nuovo fondo creato dai creditori internazionali, la famigerata Troika. Il nuovo provvedimento pone le aziende dell’elettricità, del gas e dell’acqua pubblica sotto il controllo del fondo per 99 anni. Il Fondo sarà guidato da un presidente scelto dai creditori, mentre il ministro delle Finanze greco manterrà il controllo generale. Il Fondo prenderà anche il controllo della metropolitana di Atene, una azienda che produce veicoli militari e un fondo pubblico di gestione immobiliare.
Questo sistema che lega 19 Paesi europei al cappio dell’Euro impedisce al valore del popolo di esprimersi liberamente. Ogni scelta viene condizionata dalla paura, dai mercati, dalla BCE, dalle lune di Mario Draghi e chi più ne ha, più ne metta. I Paesi leader di questa folle Eurozona dettano le regole che poi infrangono (vedi la Germania col suo abnorme surplus che sta prosciugando le economie del Sud). E per fortuna che la Grecia, come diceva quel grande statista di Mario Monti, è il più grande successo dell’Euro.
L’unica istituzione legittimata pienamente dalla volontà popolare, il Parlamento europeo, è stata privata di reali poteri decisionali. Il Consiglio dell’UE – che potrebbe davvero cambiare la direzione di questa Europa – è inginocchiato ai piedi del cancelliere tedesco. La Merkel è stata capace, nel corso degli anni, di piazzare fedeli scudieri nei posti che contano, proprio mentre i Governi italiani vedevano Bruxelles come un passatempo settimanale.
Il Movimento 5 Stelle vuole andare al Governo per sedersi ai tavoli del Consiglio e parlare in nome del popolo italiano. Non in nome di lobbisti, banchieri e tecnocrati (come sta facendo il Governo Renzi). Non possiamo essere rappresentati in un momento così importante per il nostro futuro – e per il futuro dell’Europa – da chi è stato nominato da Napolitano e da un Parlamento illegittimo, figlio di una legge elettorale incostituzionale.