di Beppe Grillo La pensione anticipata attraverso il prestito implica che il cittadino venga messo nelle condizioni di scommettere sulla propria morte: il derivato più tossico che sia mai stato inventato. L’anticipo pensionistico permette ai lavoratori ai quali mancano almeno 3 anni per raggiungere il requisito di vecchiaia, di andare in pensione in anticipo grazie a un prestito bancario da rimborsare in 20 anni. Chi deciderà di andare in pensione con tre anni di anticipo rispetto all’età di vecchiaia potrebbe avere un taglio netto dell’assegno fino a circa il 20% secondo i calcoli della Uil. Se hai una pensione di 1.000 euro dovrai pagare una rata di 199 euro al mese per 13 mensilità per 20 anni (il prestito sarebbe di 39.000 euro). Con una pensione di 2.500 euro netti la rata sarebbe di 499,10 euro al mese, in pratica il 20% dell’assegno originario (il prestito ammonterebbe a 97.500 euro) e metà della rata che pagherai andrà alle banche e alle assicurazioni. Quasi abbiamo paura a chiederci se il prestito è assicurato oppure no: nel primo caso si tratta di un’orgia assicurativa sostenuta con i soldi pubblici, nel secondo caso del fenomeno più divisivo dopo la legge sul divorzio degli anni ’70! Anni in cui dividersi e dividere le cose non aveva lo stesso significato che ha oggi.
Non a caso il 71% degli italiani non si fida della misura del governo. I pensionati saranno avanti con l’età e con pochi soldi in tasca ma non sono rincoglioniti: l’APE è una presa in giro e non risolve il problema di chi vuole riposarsi dopo una vita di lavoro e di contributi pagati. La prima cosa da fare è innalzare le pensioni minime e con il nostro Reddito di Cittadinanza la pensione minima sarà di 780 euro, la seconda cosa è abolire le pensioni d’oro. Restituiamo dignità ai cittadini e aboliamo i privilegi.