di Vito Crimi Tutti sanno e nessuno parla. Che il voto all’estero sia stata una grande abbuffata per qualcuno, che qualche organizzazione si sia prodigata per “aiutare” i nostri connazionali a esprimere il proprio voto “liberamente”…. è voce che gira da un decennio. Tutte bocche cucite, pubblicamente, tutti a condannare pubblicamente, ma dietro le quinte, nel silenzio dei corridoi, le voci corrono. Cosa fare? Beh, è un pò tardi adesso, i buoi sono già scappati, ma forse una soluzione c’è, semplice a costo zero, che potrebbe servire sia da deterrente ai furbetti del voto all’estero ma utile a scoprire eventuali scorrettezze. Basterebbe annunciare una verifica a campione di un certo numero di votanti all’estero, ad esempio il 3%. Il Ministero dell’interno sarà in possesso degli elenchi di coloro che avranno votato al referendum del 4 dicembre, basterebbe mandare ad una piccola quantità scelta casualmente, una comunicazione in cui si chiede la conferma che abbiano effettivamente espresso il loro voto, che lo abbiano espresso liberamente e senza avvalersi della “collaborazione” di nessuno, di averlo fatto segretamente e provveduto all’invio del plico al consolato, avvisandoli che una dichiarazione mendace potrebbe essere penalmente punibile. Questo scoraggerebbe sicuramente i furbetti… se non c’è nulla da nascondere, e se il ministro Alfano è sicuro della correttezza delle operazioni di voto all’estero, non avrà alcun problema a mettere in atto questa operazione di trasparenza e verifica. Ministro Alfano… che ne dici?
Come effettuare questa verifica?