di Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria
Oltre 6000 persone il giorno della sua riapertura, 1500 nei primi 15 giorni del 2017 e un regime settimanale di 273 gruppi da 50 persone compresi tantissimi studenti. Sono questi i numeri del Museo Guttuso di Bagheria, ospitato nella splendida settecentesca Villa Cattolica. La riapertura del museo, chiuso da oltre un anno e mezzo per lavori di rifacimento è una vittoria del Movimento 5 Stelle, nè più nè meno. Abbiamo affrontato caparbiamente la sfida, talvolta impopolare di rilanciare questo territorio anche attraverso scelte di rottura, i cui risultati stanno vedendosi pian piano, nel tempo. Oggi torna alla luce un vero e proprio gioiello di cultura e tecnologia che racchiude le opere del Maestro Renato Guttuso e non solo. Per scandire questo punto miliare nella storia della nostra comunità abbiamo voluto fare le cose in grande, abbiamo preparato una cerimonia spettacolare con ospiti prestigiosi e abbiamo invitato tutti i cittadini. Lo abbiamo fatto nel nel giorno del 105° anniversario della nascita del maestro Guttuso! Le opere del Maestro così fruibili, costituiranno un richiamo al senso di identità della Sicilia. Il Museo Guttuso è la dimostrazione di come con la cultura la Sicilia possa riprendersi quel ruolo primario nello scenario internazionale. Sappiamo che ci sono mille cose ancora da poter migliorare e credetemi, lo stiamo facendo ogni giorno.
Bagheria, è la porta del vento, la città delle ville, la terra dei limoni, madre di cultura e di uomini illustri è oggi uno dei fiori all’occhiello delle amministrazioni a 5 Stelle.
Chiuso per un anno e mezzo per dei lavori di restauro, il complesso monumentale di Villa Cattolica è stato sottoposto ad un’operazione di restyling che l’ha reso più accessibile, più multimediale e luminoso che mai. I lavori di ammodernamento, realizzati grazie al progetto cofinanziato dall’Unione Europea PO-FESR 2007-2013, hanno riguardato innanzitutto l’impiantistica con totem multimediali e postazioni touch screen.
Nato nel 1973 grazie alla generosa donazione di alcune opere da parte del maestro Renato Guttuso, il Museo è la testimonianza del profondo legame dell’artista con la sua città natale, Bagheria. Il valore che il luogo natio aveva assunto nella memoria dell’artista lo accompagnerà per tutta la vita, nonostante i lunghi periodi trascorsi a Roma e il rapporto complesso, a tratti contraddittorio, con i conterranei. Un rapporto che rappresenta l’aspetto centrale della impalcatura strutturale del Museo, arricchitosi negli anni grazie alle ulteriori donazioni di Fabio Carapezza Guttuso.
L’imponente collezione, oggi esposta al pubblico tra il primo ed il secondo piano del corpo di fabbrica centrale del complesso monumentale di Villa Cattolica, è così composta:
– 50 dipinti
– 60 disegni eseguiti dal pittore bagherese a partire dai suoi primissimi esordi (1924), fino alla fine della sua attività (1986).
– l’Edicola, l’unica sua grande scultura (1965).
– Opere provenienti dalla sua collezione privata, formata da 70 dipinti, 8 sculture, 30 disegni dei maggiori protagonisti del panorama artistico del XX secolo.
La collezione deriva in gran parte dalla rete di legami e sodalizi intrattenuti da Renato Guttuso con gli esponenti della scena artistica che hanno attraversato il Novecento. Le opere (in molti casi ricche di dediche) sono spesso regali o scambi che hanno assunto un particolare valore nella sfera esistenziale del pittore bagherese, delle quali decise di privarsi solo per la donazione al Museo.