di Dario Tamburrano, M5S Europa
Dopo vent’anni di onorato servizio, le etichette che indicano l’efficienza energetica di prodotti come frigo e lavatrici passano alla versione 2.0 e aggiungono alla loro funzione tradizionale quella di essere una sorta di ponte verso un universo digitale che contiene informazioni impossibili da stipare in un pezzetto di carta.
Ieri Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto l’accordo informale sul nuovo regolamento. Prevede la creazione di un database relativo ai prodotti coperti da etichettatura con una gran quantità di dati ricercabili ed aperti. Le etichette potranno contenere un QR code, un link o simili per permettere l’immediato accesso al database anche attraverso un telefonino.
Diventerà così possibile nell’UE lo sviluppo di applicazioni per smartphone analoghe a quelle già in uso ad esempio in Australia, che consentono agli acquirenti di fare confronti immediati fra i diversi modelli e di scegliere quello che offre il maggiore risparmio rispetto alle abitudini personali di impiego.
I fabbricanti avranno inoltre la facoltà di inserire sulle etichette relative all’efficienza energetica il simbolino che indica la capacità dell’apparecchiatura di essere “smart”, cioè di essere programmabile per mettersi in funzione quando l’energia elettrica costa meno o è disponibile in maggiore quantità.
E’ la nuova frontiera dell’efficienza energetica: non solo consumare poca energia, ma fare anche in modo di consumarla quando ne viene prodotta di più, per contribuire al bilanciamento della rete elettrica nella quale viene immessa una crescente quantità di energia proveniente da fonti rinnovabili, per loro natura discontinue.
L’etichetta di carta rappresenterà l’efficienza energetica tramite una scala univoca con le lettere dalla A alla G e dai colori dal verde al rosso. Attualmente esistono fino a 9 scale diverse: per alcuni prodotti il range va da A+++ a D, in altri da A a G, in altri ancora da A++ a E… Fra un’apparecchiatura di classe A ed un’apparecchiatura di classe A+++ può esserci la stessa differenza che passa fra un’apparecchiatura di classe D e un’apparecchiatura di classe A: una giungla in cui è facile smarrirsi e fare acquisti errati.
Le nuove etichette saranno applicate innanzitutto ai prodotti che ora hanno il maggiore affollamento di “+”: frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, televisori, lampadine. Entro il 2019 dovrebbero cominciare ad arrivare nei negozi. A seguire toccherà man mano agli altri prodotti.
L’accordo informale deve essere confermato dai 28 Stati UE e successivamente dall’assemblea plenaria del Parlamento Europeo. Il nuovo regolamento sulle etichette relative all’efficienza delle apparecchiature che consumano energia entrerà direttamente in vigore in tutti gli Stati UE, senza bisogno di essere trasposto nelle legislazioni nazionali: il Parlamento Europeo avrà il controllo delle fasi di attuazione.
Le etichette relative all’efficienza energetica e l’ecodesign, ossia all’introduzione progressiva di criteri più severi di produzione, consentono un risparmio energetico stimato dalla Commissione europea in 175 Mtep all’anno (si tratta di 175 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) entro il 2020: all’incirca la quantità di energia consumata in un anno dall’Italia.