di MoVimento 5 Stelle
Il tesoriere del Pd Bonifazi ha detto che il funzionamento del MoVimento 5 Stelle è un’incognita. In realtà è tutto trasparente: abbiamo rinunciato a 42 milioni di soldi pubblici e finanziamo le nostre iniziative con le microdonazioni di migliaia di sostenitori, ognuna pubblicamente rendicontata.
Certo per il Pd è difficile capire che si possa fare politica così. Il funzionamento del Pd invece lo conosciamo tutti. L’ha spiegato Buzzi di Mafia Capitale con nuove rivelazioni. Leggiamo insieme alcuni passi di questo articolo pubblicato proprio oggi:
“Mazzette, assunzioni su «segnalazione» e accordi con esponenti del Pd romano. Al suo quinto giorno di esame davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, Salvatore Buzzi è ancora un fiume in piena. Il «ras» delle cooperative, in collegamento video dal carcere di Tolmezzo, racconta dei suoi affari con il Campidoglio all’epoca dalla giunta Marino. «Per l’approvazione del debito fuori bilancio legato al servizio di accoglienza per i minori non accompagnati ci siamo rivolti a Coratti (uno dei più votati del PD, ndr)», ha detto Buzzi. «Coratti ha proseguito ci ha chiesto 100mila euro in chiaro per far approvare la delibera del debito fuori bilancio creato nel semestre gennaio-giugno 2013. Io avevo il 26%, il restante apparteneva ad altre cooperative e tutti eravamo al corrente che dovevamo dare 50mila euro a Coratti e 50mila euro a D’Ausilio: praticamente l’1% della delibera da 11 milioni». «Un accordo corruttivo», il primo di una serie di tre stretti con Coratti, che per Buzzi sembra non prendere comunque la giusta piega. «L’accordo lo prendemmo io e Francesco Ferrara con Coratti spiega Buzzi ma quando arrivammo a maggio 2014 lo stesso Coratti mi disse che di queste cose non ne dovevo parlare più con lui ma con D’Ausilio». La voce del pagamento dei 100mila euro in chiaro, però, comincia evidentemente a circolare. «Mi chiama Luca Giansanti, capogruppo della lista Marino e mi dice: “e noi?” Quindi, l’8 agosto, mi chiede di passare in commissione Bilancio. In giunta non c’era problema perché il sindaco Marino è onestissimo e non ci ha mai chiesto nulla. Alfredo Ferrari del Pd, presidente commissione Bilancio, e Giansanti mi dicono se non ci dai 30mila euro non va in porto. Su questa vicenda, alla fine, non abbiamo pagato nessuno perché ci hanno arrestato». Altri due episodi sui quali si dilunga Buzzi sono quelli relativi all’ex presidente del decimo municipio, Andrea Tassone. «Inizialmente Tassone mi chiamava e io evitavo di incontrarlo, perché ogni volta mi chiedeva di assumere qualcuno ha raccontato Buzzi Il 7 maggio 2014, comunque, mi presenta Paolo Solvi come un suo uomo. Mi disse che gli servivano un sacco di soldi per la campagna elettorale, e che mi avrebbe affidato un lavoro di potature in cambio di 30mila euro. Voleva i soldi in nero perché doveva pagare la campagna elettorale e concordai 26mila e 500 euro, il 10% di 264mila euro della gara». «Ho pagato una tangente a Tassone e a D’Ausilio anche per la gara per la pulizia delle spiagge di Ostia ha poi aggiunto Buzzi il 10% sui 122mila euro della gara». Un’ultima bordata, Buzzi la riserva a Matteo Orfini: «Ho fatto la Città dell’altra economia, Orfini ne beneficiava quando chiedeva la sala convegni. Nessuno pagava, solo Grillo.»”
Bonifazi, impegnato a capire come funziona il MoVimento 5 Stelle, sulle parole di Buzzi non ha nulla da dire. Né il Pd ha mai fatto sapere quanti soldi gli ha donato Buzzi. Aspettiamo con ansia. Sarà divertente. #BonifaziFacceRide!