di Gruppo di Coordinamento Comuni 5 Stelle*
A Novembre del 2015 Livorno era su tutti i giornali e i tg nazionali, era argomento fisso dei talk show, e l’oggetto di comunicati stampa giornalieri dei parlamentari Pd, nel loro solito stile “polli in batteria”. Filippo Nogarin e la sua giunta avevano deciso di rimettere in sesto l’azienda dei rifiuti cittadina, l’AAMPS di Livorno, che era messa davvero male:
– 42 milioni di debiti;
– quasi i tre quarti del personale composto da quadri (i sindacati erano stati capaci di inventare una figura unica in Italia come il “superquadrocoordinatore”);
– servizio di spazzamento esternalizzato;
– indagini penali pendenti inerenti la malagestione del passato.
Un’azienda sull’orlo del fallimento che le passate amministrazioni avevano rimpinguato ogni anno tagliando al sociale, al trasporto pubblico e ad altri servizi essenziali. Nogarin, la sua giunta e la sua maggioranza decisero di rompere questa pessima usanza, decidendo che non un solo centesimo dei cittadini livornesi si sarebbe dovuto più spendere in quel carrozzone.
Scelsero quindi di avviare il concordato preventivo in continuità, una procedura mai adottata prima per un’azienda a totale partecipazione pubblica. L’obiettivo era trasformare l’azienda in una partecipata capace di fare economie, in grado di macinare utili, attraverso la ristrutturazione del vecchio consiglio di amministrazione, attraverso una seria riorganizzazione aziendale che passasse per il taglio degli sprechi e il rafforzamento della raccolta differenziata porta a porta.
Quasi tutti i media, guidati dal Partito Democratico, scatenarono un attacco senza precedenti contro Livorno. La città veniva raccontata a livello nazionale come una discarica a cielo aperto e il Comune come al collasso totale. Orde di cameraman indugiavano sui sacchetti di immondizia con un primissimo piano e il microfono in mano: pareva stessero per intervistarlo. I sindacati avevano scatenato un inferno, assediando il consiglio comunale per giorni e urlando cori contro i nostri consiglieri di maggioranza. La CGIL ci diede degli incompetenti, sostenendo che avremmo messo a repentaglio i posti di lavoro. Una mistificazione della realtà che non ha precedenti.
In pochi mesi il nuovo piano ha portato i primi risultati: a dicembre Aamps ha certificato 11 milioni di euro di liquidità e da quest’anno ha cominciato a saldare i propri debiti con tutti i creditori privilegiati e con una parte dei piccoli creditori, il valore della produzione è cresciuto di oltre 500mila euro rispetto alle previsioni, i costi si sono ridotti di oltre 1,5 milioni di euro, molti lavoratori, che prima erano inidonei, sono tornati in servizio, sono stati stabilizzati anche i precari storici!
Ieri il Tribunale di Livorno ha concesso l’omologa al concordato preventivo in continuità per l’Aamps. Ciò che da più parti era stato definito “impossibile” oggi è invece, realtà. È storia.
Complimenti a Filippo Nogarin, alla sua giunta e ai consiglieri del M5S per il coraggio dimostrato. Una menzione speciale al gruppo professionisti, guidati dall’avvocato Luca Lanzalone, che ci ha affiancato in questo percorso e un sincero augurio di buon lavoro alla magistratura che ha portato a termine questo procedimento in tempi giusti e con la massima attenzione.
Dopo due anni di ingiurie e attacchi alla nostra giunta livornese, ci saremmo aspettati almeno delle scuse da tutti quei media e quei partiti, che hanno massacrato senza appello Nogarin e Livorno, ma che oggi sono totalmente in silenzio nonostante questo risultato storico.
Un altro risultato storico del #Governo5Stelle. Ed è solo l’inizio.
*Il gruppo di coordinamento comuni 5 stelle è composto da Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede e Giancarlo Cancelleri