di Davide Casaleggio (traduzione dall’originale pubblicato su The World Post)
Nel 2013 in Italia, durante le elezioni politiche, il MoVimento 5 Stelle si è aggiudicato quasi 8,7 milioni di voti, pari all’incirca al 25% del totale, a soli quattro anni dall’istituzione del movimento. Ciò è stato possibile solo attraverso l’ampio uso di Internet, elemento che ha segnato la svolta: una vera rivoluzione.
Sebbene numerosi politici preferiscano non avere alcun tipo di interferenza durante il loro mandato, nemmeno referendum o recall, oggi abbiamo a disposizione strumenti per consentire alla gente di partecipare attivamente al governo. In Italia, questa evoluzione è stata resa possibile in parte grazie a Rousseau, sistema operativo del MoVimento 5 Stelle, che consente ai cittadini di partecipare alle attività del movimento. Sono oltre 140.000 le persone che offrono il loro contributo diretto in Italia. Il nome Rousseau è stato scelto in omaggio al famoso filosofo europeo che riteneva che l’unico modo per conoscere i desideri e le aspirazioni delle persone fosse interrogarle direttamente.
Attraverso questo modello di democrazia partecipata, il MoVimento 5 Stelle ha raggiunto circa il 30 percento nei sondaggi nazionali. Attraverso l’utilizzo di Internet, abbiamo cambiato le regole dei partiti politici e dei mass media tradizionali. Oggi, il MoVimento 5 Stelle può scegliere i propri candidati online. I cittadini possono addirittura sceglierli per le elezioni parlamentari, per il Parlamento europeo e per le assemblee regionali. I potenziali candidati devono solo postare i loro curricula, le loro presentazioni video e le loro proposte.
Attraverso l’utilizzo di Internet, abbiamo cambiato le regole dei partiti politici e dei mass media tradizionali.
Nel 2014, delle 87.000 persone registrate su Rousseau, 5.000 si sono davvero candidate alle elezioni europee, 73 sono state scelte dal MoVimento 5 Stelle e oggi abbiamo 15 membri eletti nel Parlamento europeo. Tutte queste persone si sono fatte avanti e sono state votate online.
A Roma, i potenziali candidati erano circa 10.000, di cui 200 si sono effettivamente presentati. 29 sono stati eletti e oggi abbiamo il primo sindaco donna della Capitale, Virginia Raggi, che è stata scelta tra le persone, dalle persone, online.
Abbiamo applicato lo stesso sistema a livello nazionale e regionale. Una volta eletti, i rappresentanti del MoVimento 5 Stelle sono obbligati a comunicare le loro attività, ad esempio, i membri del Parlamento sono tenuti a pubblicare proposte online e consentire una discussione per un periodo di due mesi. Oggi sono in discussione oltre 250 proposte, con oltre 80.000 emendamenti e suggerimenti. Il sistema prende il nome di “Lex” (“legge” in latino) e funziona a livello regionale ed europeo.
Se una legge richiede una discussione dettagliata a causa della sua complessità, il processo è un po’ più lungo e le persone votano i punti principali. Un paio d’anni fa, abbiamo scoperto che la nuova legge elettorale italiana era incostituzionale; era pertanto necessario proporne una nuova, ma non c’erano proposte pronte. Abbiamo chiesto a un professore universitario di illustrare online i problemi e gli elementi fondamentali di una legge elettorale e poi sono state aperte una discussione e una votazione online per un periodo di tre mesi.
Attualmente, stiamo utilizzando questo sistema per redigere il programma per le prossime elezioni. La scorsa estate è stato introdotto un nuovo strumento, chiamato “Lex Iscritti”, per creare un sistema bottom-up in cui i cittadini possano proporre direttamente leggi che verranno portate in Parlamento. I proponenti scrivono le loro proposte e i membri del MoVimento votano quelle da portare in Parlamento. Il proponente è poi invitato il Parlamento e i membri eletti del MoVimento 5 Stelle in Parlamento lo aiutano a definire e plasmare la proposta.
Abbiamo iniziato a usare Internet per organizzare gli oltre 2.200 membri del MoVimento eletti nel Parlamento italiano, nel Parlamento europeo, nelle regioni e nei comuni. Ogni membro eletto può caricare le proprie attività per consentire a tutti di leggerle e proporre modifiche. Tutti possono inoltre partecipare a corsi online su Rousseau, come il corso per i membri appena eletti nei consigli comunali, per comprendere il funzionamento di tali organi amministrativi.
Il sistema non è solo online. Le persone si incontrano anche nel mondo reale. Abbiamo iniziato a utilizzare la piattaforma Meetup nel 2005, prima della nascita del MoVimento 5 Stelle. Oggi, oltre 170.000 persone si riuniscono in 1.400 gruppi in 1.100 città di tutto il mondo per discutere di argomenti di politica italiana e partecipare ai processi politici delle loro città.
La gente non deve accontentarsi di delegare: deve poter scegliere di partecipare.
Tutto questo è finanziato da micro-donazioni, da circa 30 l’una. Non si utilizza denaro pubblico perché gli italiani hanno deciso, in occasione di un referendum, di abolire il finanziamento pubblico ai partiti e noi rispettiamo questa scelta. Altri partiti, nel frattempo, continuano a ricevere molto più denaro di quanto non ne ricevessero prima: è bastato cambiare il nome da “finanziamento” a “rimborsi”.
Il MoVimento 5 Stelle, invece, ha deciso di restituire il denaro pubblico e di finanziarsi attraverso donazioni. Ad esempio, nel 2013 abbiamo raccolto 700.000 euro, pari a circa 30 euro per donatore. Solo la metà di essi è stata utilizzata, mentre l’altra metà è stata donata per ricostruire una scuola distrutta da un terremoto.
Il MoVimento 5 Stelle ha ricevuto circa 8,7 milioni di voti, che corrispondono a circa 4 centesimi spesi per voto. I “rimborsi” di Stato corrisponderebbero a quasi 5 euro per voto, oltre 100 volte la cifra da noi spesa. Abbiamo detto no a 42 milioni di euro di denaro pubblico. Per noi, i referendum contano. La gente non deve accontentarsi di delegare: deve poter scegliere di partecipare. In Italia, siamo riusciti a offrire questa possibilità di scelta.