di Luca Pirondini, candidato sindaco MoVimento 5 Stelle Genova
Ieri abbiamo presentato la nostra visione di città per la prima volta. Il programma lo stiamo costruendo in questi giorni con i cittadini, ma abbiamo un’idea chiara di cosa vogliamo per far tornare la città più bella del mondo, Genova, ad essere La Superba.
Abbiamo parlato in particolare di sicurezza, mettendo in chiaro che l’Italia, così come Genova, non possa farsi carico da sola di tutti i profughi che approdano sulle nostre coste, ma , come richiesto dal MoVimento a Roma con una proposta di legge a prima firma Manlio di Stefano; di come sia necessario quindi superare il trattato di Dublino sul primo approdo e far si che tutti i paesi europei si prendano la loro quota di responsabilità nell’ospitare queste persone. Anche a livello comunale dobbiamo capire quante persone possiamo realmente accogliere nella nostra città, per riuscire a prospettare una reale opportunità di integrazione , anzitutto per i migranti stessi che altrimenti sono spesso costretti a vivere di espedienti e senza dignità. E’ necessario inoltre essere seri e spiegare bene ai cittadini la differenza che esiste tra profughi di guerra, rifugiati politici e irregolari, per evitare spiacevoli episodi di odio sociale. Le regole devono essere chiare per tutti.
Abbiamo parlato di AMIU, l’azienda partecipata dei rifiuti genovese e di come a Livorno il nostro sindaco Nogarin abbia brillantemente risolto il problema “simile” di Amps senza ricorrere alla privatizzazione e mantenendo pubblico un servizio essenziale , nonostante la pioggia iniziale di critiche a coro unico da parte di giornalisti e partiti. Si può fare! Basta volerlo davvero, ma bisogna avere il coraggio di cercare tutte le alternative possibili e a volte, come nel caso di Nogarin a Livorno, inventarne di nuove.
Abbiamo parlato dell’ordinanza anti movida voluta dal sindaco Doria e di come sia profondamente sbagliata in quanto va a colpire indiscriminatamente tutti i commercianti ed i circoli culturali, senza alcuna distinzione tra locali virtuosi e locali che non rispettano le regole e speculano sulla salute dei nostri giovani.
Abbiamo parlato di trasporto pubblico, di come l’età media del nostro parco mezzi sia molto più elevata della media europea e di come sarà fondamentale trovare le risorse, attraverso il taglio degli sprechi delle società partecipate, attraverso un’attenta lotta all’evasione, per rinnovarlo.
E abbiamo parlato anche di cultura, della sua importanza anche in ottica turistica. Uno studio di Mons Alain Finet ha recentemente dimostrato che un euro investito in cultura genera un indotto di circa 3 \ 4 Euro. E’ assurdo quindi domandarsi se ad esempio il Carlo Felice sia o non sia troppo “grande” per Genova. Piuttosto dobbiamo capire come sfruttare appieno le potenzialità del Carlo Felice per far si che sia un vanto per una GRANDE città, come Genova deve tornare ad essere nei prossimi 5 anni.
Abbiamo le idee chiare e siamo pronti a governare la città che amiamo con trasparenza, slegati da qualsiasi interesse economico di questa o quell’altra famiglia. Pronti ad investire sui giovani, sul turismo, sul porto e sulle tecnologie.
Genova cambia musica