di Davide Bono, Consigliere regionale M5S Piemonte
Rinunciare al vitalizio? Si può, basta volerlo. Sono stato l’unico Consigliere regionale piemontese ad averlo fatto. Ho rifiutato 81 mila euro che gli spettavano per legge. Gli altri? Senza distinzione si sono presi tutto come vitalizio o contributi pensionistici.
Il Movimento 5 Stelle è diverso: è tutto documentato, tutto nero su bianco. Basta leggere il sito della Regione Piemonte che finalmente ha pubblicato l’elenco dei beneficiari dei vitalizi e quello dei Consiglieri a cui sono stati restituiti i contributi. La pubblicazione è stata ottenuta dopo una dura battaglia del Gruppo M5S, così è stata garantita ai cittadini la massima trasparenza sull’utilizzo dei loro soldi. E’ stato così sanato un vulnus di trasparenza generato dalla Legge Madia che considerava tali dati come “sensibili” e dunque pubblicabili solo in forma anonima, consentendo però un intervento legislativo delle Regioni così come avvenuto in Piemonte su spinta del Movimento 5 Stelle.
La vera rivoluzione sarebbe però l’abolizione retroattiva dei vitalizi come da noi già richiesto più volte con proposte bocciate dal Pd. Un odioso privilegio retributivo percepito dopo soli 5 anni di lavoro in Regione, mentre i comuni cittadini prendono una pensione contributiva dopo 40 anni.
Oggi i Consiglieri del Movimento 5 Stelle continuano a restituire ai cittadini parte dei propri stipendi. Quest’anno i portavoce M5S in Consiglio regionale hanno restituito 248.924,82 euro, il 50% è stato destinato agli interventi urgenti per le scuole piemontesi ed il restante 50% al fondo del microcredito regionale gestito dalla Fondazione don Mario Operti.