di Max Bugani
Si avvicina il 2 agosto, data simbolo di Bologna e dell’Italia tutta. Il 2 agosto si ricorda la strage alla stazione di Bologna del 1980 in cui morirono 85 persone e 200 rimasero ferite. Come ogni anno Bologna si riunisce in un abbraccio commosso e pieno di dolore e rabbia.
Dopo 37 anni manca ancora la verità su quella strage e non si conoscono i nomi dei mandanti. Troppi i silenzi, troppi i depistaggi, troppi gli uomini vili e omertosi all’interno delle istituzioni di allora e di oggi.
Dopo 37 anni manca una puntigliosa e pubblica desecretazione di tutti gli atti riguardanti la strage che possa consentire a tutti di informarsi e di unire i puntini di questa intricata vicenda piena di segreti.
Dopo 37 anni manca una seria e dura legge sul reato di depistaggio.
Ma dopo questi 37 lunghissimi e dolorosissimi anni ai familiari delle vittime mancano pure quei risarcimenti costantemente e vigliaccamente promessi.
Vi cito solo gli ultimi 4 anni per darvi un’idea del livello di crudele ipocrisia a cui è giunto il PD negli anni dei governi Letta e Renzi:
Si parte con il duo BOLDRINI – DEL RIO nel 2013
Si prosegue con l’imbarazzante e bofonchiante POLETTI nel 2014
Poi è il turno degli impavidi GRASSO e DE VINCENTI nel 2015
e del mai domo DE VINCENTI che si concede il bis nel 2016
Che dire? Siamo leggermente stanchi di essere presi per i fondelli e ci farebbe molto piacere se anche il presidente dell’associazione familiari delle vittime del 2 agosto, Paolo Bolognesi, si rendesse definitivamente conto dell’inopportunità del suo ruolo di parlamentare del PARTITO DEMOCRATICO.
Contestare il governo per le infinite promesse tradite in qualità di presidente dell’associazione, e poi nel ruolo di deputato del PD essere invece rappresentante di quella maggioranza che sostiene questi governi di ipocriti, non fa sicuramente onore alla sua buona fede e ai suoi mille sacrifici per la causa.