di Alessio Villarosa
Questo è il rispetto che hanno nei confronti degli obbligazionisti azzerati. Solo 10 ore di discussione su un decreto così importante, un decreto che deroga a 66 norme che i cittadini invece devono rispettare, un decreto che regala due banche importanti alla prima banca del Paese, creando una sorta di oligopolio controllato.
Noi eravamo pronti a lavorare anche la domenica pur di riuscire a far capire al governo quali fossero i loro errori. Molti nostri emendamenti sono stati compresi, ma per la fretta (e per il richiamo irresistibile del weekend lungo) bocciati. Banca intesa viene prima del buon senso. In tanti hanno parlato circa il nostro emendamento che cercava di evitare che chi avesse amministrato la banca fino al giorno del decreto, potesse poi addirittura diventare commissario liquidatore della stessa banca. E quindi in palese conflitto di interessi, quel famoso conflitto di interessi che il Pd, quando al governo c’era Berlusconi, continuava a raccontarci di voler cancellare.
L’unica cosa che ci può far capire cosa c’è dietro questi movimenti sarà la Commissione d’inchiesta. Ma, guarda caso, manca ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nonostante siano passati 15 giorni. In 19 minuti, invece, hanno approvato questo decreto e in 10 ore lo hanno trasferito dalla commissione all’aula. In 15 giorni, questa porcata sarà già passata da Camera e Senato, mentre la Commissione d’inchiesta ancora aspetta.
Le stranezze le comprendete tutti, non bisogna essere un parlamentare. E lo sanno anche loro, ma probabilmente il guinzaglio è troppo corto e non possono muoversi neanche di un centimetro. Voi volete continuare a stare al guinzaglio o essere liberi?
Noi volevamo spostare in avanti la data di giugno 2014 (data limite di acquisto delle obbligazioni ammissibili ai ristori) per riuscire a salvare tutti gli obbligazionisti truffati, ma i partiti avevano così fretta, il giovedì pomeriggio, che non si son votati neanche il loro emendamento in tal senso, venuto fuori dopo una lunga pressione da parte nostra.
Hanno fatto accantonare numerose nostre modifiche, lasciando trasparire una falsa volontà di impegno sul decreto. Alla fine, l’unico impegno concreto era quello di affittare la sdraio in spiaggia per sabato e domenica. E appena abbiamo richiesto di proseguire con i lavori, non solo la maggioranza, ma anche i membri dell’opposizione hanno iniziato a prendere parola, nonostante fossero rimasti silenti dall’inizio della discussione.
Questo è un Paese fondato sull’ombrellone.
Pensate che, addirittura, questo Parlamento ha evitato di votare una proposta che prevedeva che condannati o rinviati a giudizio non potessero essere commissari liquidatori. Una ipotesi peregrina? Nient’affatto: uno dei liquidatori è proprio rinviato a giudizio e si chiama Fabrizio Viola. Il MoVimento 5 Stelle però non demorde. E continua a combattere in difesa del risparmio degli italiani.