di Stefano Patuanelli (ex portavoce 5 Stelle in consiglio comunale a Trieste)
Il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, è stato eletto nel giugno 2016 grazie ad una promessa: “chiuderò la Ferriera ed inizierò il percorso per la sua chiusura in 100 giorni.” Che cos’è la Ferriera di Trieste? È un impianto siderurgico che produce ghisa dal carbone, ubicato in una zona densamente abitata, con la cockeria e l’altoforno a pochi metri dalle case.
Nei cinque anni passati in consiglio comunale nella scorsa consigliatura, assieme a Paolo Menis e poi ad Andrea Ussai, portavoce in Regione FVG, ci siamo impegnati su questo tema con ogni energia disponibile, da soli contro le amministrazioni comunale e regionale a guida PD, e contro il centrodestra che, con Dipiazza già Sindaco dal 2001 al 2011, nulla ha fatto per chiudere quel mostro che avvelena tutta la città.
Secondo noi il Sindaco, primo responsabile della salute pubblica (D.lgs 833/78 e D.Lgs 299/99), avrebbe gli strumenti per forzare la mano e imporre alla attuale proprietà (Arvedi) il fermo o quantomeno una forte riduzione della produzione.
Tutto questo ho voluto ribadirlo ieri su Facebook, con un post, al quale lo stesso Sindaco Dipiazza ha risposto. Non nel merito, non replicando alle nostre posizioni, non dicendoci qual è il suo cronoprogramma per la chiusura dell’area a caldo della Ferriera. Niente di tutto ciò. Ha risposto con una sola parola: “Deficente”. Avete letto bene, deficente, senza la “i”. Un’offesa peraltro sgrammaticata. Personalmente non mi sconvolge la sua reazione scomposta, vista la difficoltà in cui si trova per aver fatto promesse in campagna elettorale che non riesce a mantenere, mi dispiace però per la mia città, rappresentata da un primo cittadino maleducato e sgrammaticato. Un vero peccato.