E ancora una volta, l’Italia subisce Parigi. Dopo i respingimenti a Ventimiglia, dopo aver regalato allegramente ai francesi ampie zone di mare, ecco l’ennesimo asservimento forzato del nostro Paese, con il presidente francese Macron che a Parigi ha portato avanti una mediazione tra il presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli Fayez Sarraj e il comandante dell’Esercito nazionale libico Khalifa Haftar per un cessate il fuoco in Libia. La Libia, che fino a qualche anno fa era considerata il “quarto confine italiano” nel Mediterraneo. Ma noi non ci sentiamo di condannare Macron: ha fatto solo gli interessi dei propri connazionali e del proprio Paese come è suo compito. Compito invece da tempo dimenticato dal PD e dal suo governo incapace di gestire gli eventi, dilettanti paralizzati dall’ormai tristemente famoso accordo che Matteo Renzi, nel 2014, ha siglato con la controparte europea per far sì che tutti i migranti del Mediterraneo arrivassero in Italia. Il MoVimento 5 Stelle sta preparando un’informativa urgente a Gentiloni sulla Libia, a seguito degli ultimi sviluppi, per capire come si posiziona l’Italia in questa cornice. Che ruolo abbiamo? Che ruolo avremo? Dove ci stanno portando (sempre che lo sappiano)? E’ da oltre un anno che chiediamo al governo di impegnarsi per l’organizzazione di una grande conferenza di pace a Roma che riunisca tutti i rappresentanti politici del territorio libico: il MoVimento 5 Stelle è stato il primo a capire che era indispensabile un dialogo con le parti. Mesi fa avevamo chiesto anche che l’Italia si facesse capofila in questo complesso processo di stabilizzazione della regione, invece ci ritroviamo ancora una volta ultimi della fila. Oltre alle critiche, legittime, accogliamo comunque con favore l’impegno assunto tra Serraj e Haftar per un cessate il fuoco. L’auspicio è che duri a lungo e che serva ad arginare finalmente anche i flussi verso le nostre coste. Qualora ciò accadesse, però, la Francia vorrà qualcosa in cambio: noi non abbiamo dubbi sul fatto che il governo PD sarà pronto, stavolta, a concedere anche i primogeniti.