di MoVimento 5 Stelle Dopo giorni di continui schiaffi dalla Francia sulla questione libica, ieri doveva essere la giornata risolutiva, la giornata della chiarezza da parte del governo. Almeno questo ci avevano detto. Invece è stata la giornata del caos. Sulle Ong abbiamo assistito a un ulteriore bluff: come scrivono anche diversi organi di stampa, non sarà prevista alcuna sanzione per le organizzazioni che non aderiscono al codice di condotta. Perché? Perché “non si tratta di una legge, e quindi non si prevedono sanzioni in caso di inosservanza“, hanno spiegato fonti del Viminale. E’ questo il punto. Non si tratta di una legge, bensì di un pezzo di carta senza alcun valore giuridico e nonostante questo, la maggioranza delle Ong riunite ieri al Viminale non lo ha sottoscritto. A tal proposito il MoVimento 5 Stelle chiede una cosa molto chiara: chiudiamo i porti a quelle Ong private che non rispettano le regole. E basta con i codici, per noi valgono le leggi dello Stato. C’è una nostra proposta di legge a prima firma Alfonso Bonafede depositata settimane fa che prevede unità di polizia giudiziaria a bordo delle imbarcazioni per combattere i trafficanti. Il Pd ha i numeri per portarla in aula. La porti e votiamola. Se proprio vuole, ce la copi come ha già fatto con i vitalizi. Non ci offendiamo, l’importante è fare qualcosa per fermare i flussi irregolari verso le nostre coste che alimentano i portafogli dei trafficanti. Siamo un Paese sovrano, la Libia è un tema di sicurezza nazionale e non dobbiamo aver paura di dire che la priorità in questo momento è proteggere i nostri confini nazionali. Dopo di che c’è la missione navale di cui hanno ieri timidamente accennato i ministri Pinotti e Alfano. Eroi della patria, quelli che insieme a Renzi benedivano Triton e l’accordo con Bruxelles per far approdare tutti i migranti sulle nostre coste. Ad oggi quel che ci è stato detto, in ordine, è che: Punto, nient’altro. Non abbiamo indicazioni su dove dovranno posizionarsi le nostre imbarcazioni, nessuna garanzia sulla sicurezza dei nostri militari. Peraltro la relazione di maggioranza del Pd presentata nelle commissioni riunite Esteri-Difesa è pressappoco uno scarabocchio. In un passo si legge che “l’Italia ha scelto una strategia diversa da quella di breve momento (fatta magari di qualche scatto fotografico in un palazzo di Parigi), ma più centrata sulle esigenze di stabilizzazione di quel Paese“. Ma di quale strategia parlano? Dell’accordo sancito a inizio anno con Serraj, quando il ministro Minniti è andato in Libia? Allora dal governo assicurarono lo stop dei flussi migratori verso l’Italia, poi nelle settimane successive gli sbarchi sono aumentati del 46%… La verità è che questi signori qui vogliono un’altra volta carta bianca, ma l’ultima volta che gli è stata data carta bianca sui migranti, con la forte opposizione del MoVimento 5 Stelle, Renzi e co. hanno stretto un’intesa con i burocrati di Bruxelles per istituire Triton e far si che tutti i migranti approdassero in Italia. Hanno svenduto la nazione per erogare qualche bonus, in cambio di qualche briciola di flessibilità. E noi non ci stiamo più! Avremmo voluto votare sì, avremmo voluto votare sì perché mai come in questo momento c’è bisogno che l’Italia si faccia protagonista per aprire una fase di stabilità in Libia, dove manteniamo importanti interessi geo-strategici. Avremmo voluto votare sì perché i trafficanti libici vanno fermati, così come i flussi irregolari, in un momento in cui tutti in Europa ci voltano le spalle. Ma per l’ennesima volta questo governo si è dimostrato totalmente incapace. Questa proposta di missione è sembrata più una ripicca verso Parigi (dopo il recente vertici tra Macron, Serraj e Haftar) che un’operazione vera e propria. Ecco, siamo alle ripicche. Credono che sia tutto un gioco, credono forse che l’Italia sia come il Risiko. Non è così!
– Le operazioni italiane saranno di affiancamento con le autorità libiche.
– Le navi utilizzate saranno quelle già previste dall’operazione ‘Mare Sicuro’.
– La missione da nazionale diventa bilaterale.