di Chiara Appendino
Torino sarà una delle città dove si testerà un nuovo concetto di mobilità chiamato MaaS, acronimo di Mobility as a Service. Se c’è un settore infatti dove l’innovazione e le nuove tecnologie stanno facendo sempre di più la differenza, creando opportunità di sviluppo e miglioramento, è proprio la mobilità. Questo è vero da diversi punti di vista. Dai nuovi modelli di propulsione ibrida ed elettrica, più economici ed ecologici, che sembrano destinati ad archiviare l’era dei combustibili fossili, fino ai modelli di interconnessione dei vari mezzi che permettono una reale integrazione dei modelli di trasporto.
È proprio su quest’ultimo punto che si concentra il programma europeo Horizon 2020, al cui progetto IMove aderisce la Città di Torino insieme alla società partecipata 5T. Ma in cosa consiste il MaaS, obiettivo di questo programma? Si tratta di un nuovo modello basato sull’integrazione di tutti i modelli di trasporto. Siano essi il taxi, il car, bike e scooter-sharing, gli NCC e, ovviamente, l’intera rete del trasporto pubblico.
In questo modo attraverso una app e un unico abbonamento che comprende i vari modelli di mobilità sarà possibile indicare un punto di partenza e la propria destinazione per avere immediatamente una panoramica dei modi migliori per coprire il percorso. Sarà possibile quindi, con un unico abbonamento, partire in bici, prendere un autobus, arrivare al treno, prendere un’altra bici e arrivare a destinazione senza dover organizzare i cambi né fare quattro titoli di viaggio diversi.
Un utile paragone per capire la portata di questo cambiamento è quello con la telefonia. Prima degli smartphone era normale pagare ogni chiamata, ogni messaggio e avere, a parte, una connessione dati. Oggi tutto questo è solitamente compreso in piani unici che permettono diversi livelli di personalizzazione. Lo stesso succederà con la mobilità. Due sono i principali vantaggi che deriveranno da questa innovazione che sta prendendo sempre più piede in tutta Europa (ricordo che Torino avvierà la sperimentazione insieme a Berlino, Manchester e Goteborg).
Il primo vantaggio è che piano piano si supererà il concetto di mobilità privata e di possesso esclusivo di un’automobile. Questo avverrà semplicemente perché i nuovi sistemi saranno più efficaci ed economici. Il secondo vantaggio, non meno importante del primo, è che saranno evidenti i benefici sull’ambiente e la qualità dell’aria.
Per ciò che riguarda il caso specifico di Torino, l’assessora alla viabilità e ai trasporti, Maria Lapietra, ha detto come questo genere di iniziative sia utile laddove vi sia una carenza di parcheggi, pertanto il Borgo Vecchio del quartiere Campidoglio sarà il primo luogo dove verranno potenziati i servizi di mobilità in sharing, verranno introdotte le mini car elettriche e altri servizi innovativi di mobilità.
Vi è inoltre un’ulteriore opportunità legata all’eventuale assegnazione di risorse a seguito del “Collegato Ambientale“, ovvero quella di avere a disposizione dei “buoni mobilità” per l’acquisto di servizi in abbonamento MaaS da assegnare a chi deciderà di rottamare il proprio mezzo privato. La piattaforma tecnologica verrà realizzata da URBI, una startup appartenente a Telepass, mentre l’integrazione con il servizio di trasporto pubblico e BIP verrà curata dalla già citata 5T. Così come molte altri aspetti della nostra quotidianità, la mobilità sta cambiando con benefici per la vita di tutte e tutti. È nostro compito essere pronti ad accogliere questi cambiamenti e a impegnarci affinché siano realmente un’opportunità per tutti noi.