di MoVimento 5 Stelle
Un miliardo di euro l’anno: tanto costa al nostro Paese la cementificazione in termini di perdita dei servizi ecosistemici del suolo. Vediamo i risultati sotto i nostri occhi, con le nostre città, le nostre coste, le nostre colline che si stanno sgretolando, pioggia dopo pioggia.
L’impermeabilizzazione rappresenta la principale causa di degrado del suolo in Europa, in quanto comporta un rischio accresciuto di inondazioni, contribuisce ai cambiamenti climatici, minaccia la biodiversità, provoca la perdita di terreni agricoli fertili e aree naturali e seminaturali, contribuisce insieme alla diffusione urbana alla progressiva e sistematica distruzione del paesaggio.
Da oggi però esiste un nuovo strumento al servizio delle amministrazioni e dei cittadini. Grazie a un progetto di ISPRA e Città Metropolitana di Torino, è stata creata un’applicazione, utilizzabile da chiunque, che consente di calcolare in termini economici la perdita di servizi ecosistemici legata al consumo di suolo, ovvero le spese che si dovrebbero affrontare per mantenere le funzioni ecosistemiche che un territorio ormai definitivamente cementificato non è più in grado di fornire.
Dobbiamo assolutamente puntare allo stop del consumo di suolo come premessa per un rinascimento dei nostri territori attraverso la tutela dell’ambiente e del paesaggio, l’edilizia di qualità, la riqualificazione e rigenerazione urbana, oltre al riuso delle aree contaminate o dismesse.
Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile fornire ai Comuni e alle Città Metropolitane indicazioni chiare e strumenti utili come questa applicazione per rivedere anche le previsioni di nuove edificazioni presenti all’interno dei piani urbanistici e territoriali già approvati.
Non ci sono più alibi. I dati scientifici parlano chiaro, e ci dicono che un sistema di sviluppo rispettoso dell’ambiente non solo è necessario ma è anche conveniente dal punto di vista economico. Solo una classe politica corrotta e legata agli interessi degli speculatori non è in grado di ammettere questa evidenza. Ma il vento sta cambiando…
Ed ecco il video realizzato insieme al dottor Michele Munafò dell’Ispra e che spiega il funzionamento dell’app gratuita