di Sergio Tancredi – Portavoce M5S Sicilia
Vittorio Sgarbi è l’ultimo pezzo pregiato della galleria di “mostri” di Musumeci. Voleva fare il sindaco di Cefalù, si era già lanciato ma è stato subito stoppato dal tribunale di Marsala. Perché? Semplice, era incandidabile. Fatto confermato anche dalla Corte d’appello di Palermo. Ciò nonostante partecipò comunque alle elezioni, rimediando una magra figura.
Quel giudizio, però, non era certamente un dispetto dei magistrati. Dalle relazioni degli ispettori del ministero dell’Interno inviati a Salemi, infatti, emerge che col suo comportamento avrebbe consentito, “se non addirittura agevolato”, quello che viene definito dagli stessi ispettori “lo sviamento dell’attività amministrativa“. Cosa era successo? Sgarbi diventa sindaco di Salemi nel 2008 ma lascia la poltrona nel 2012, poco prima che il comune venga ufficialmente sciolto per infiltrazioni mafiose. Secondo gli ispettori del Viminale “le ripetute assenze del sindaco dal territorio di Salemi” avrebbero reso possibile il controllo, o per lo meno l’influenza, sull’amministrazione da parte della criminalità organizzata.
Nello stesso senso gli ispettori hanno letto le deleghe – e la conseguente legittimazione – affidate da Sgarbi a favore di un ex politico colpito da sorveglianza speciale e sequestro preventivo multimilionario. Ma non solo. In seguito a una segnalazione della prefettura di Trapani, Sgarbi è stato anche condannato a un risarcimento di quasi 90 mila euro per le nomine fatte quando era sindaco di Salemi.
Insomma, proprio un vero esempio di buona amministrazione e di trasparenza che Musumeci non poteva che assoldare per la sua galleria dei “mostri”.
Ma c’è ancora una cosa da dire. Sgarbi, al netto di tutto, è noto ai più per le sue sfuriate, il suo turpiloquio continuo e ostentato, la sua costante e netta aggressività nei confronti delle persone che non la pensano come lui. Noi – ma non solo noi – ci vediamo un’ombra di violenza nel suo volto.
Ecco, crediamo che questa Isola abbia ancora un amplissimo credito con la violenza, tanto che non dovremmo far spazio a nulla e a nessuno che anche solo adombri un germe di violenza. Ne abbiamo avuta troppa, adesso basta. E poi, a Sgarbi già noi cittadini paghiamo un bel vitalizio da poco meno di 5mila euro al mese. Quindi abbiamo un credito ulteriore.
Ora, siamo certi che anche a quanto scritto sopra risponderà con la consueta violenza. E Musumeci starà lì, pronto ad appendere una medaglia al suo petto.