L’operato dell’invincibile ministro Padoan torna sotto la lente d’ingrandimento dell’UE. Mancano 1,7 miliardi di Euro all’appello; secondo il francese (e amico di Padoan) commissario agli Affari economici, la “colomba” Pierre Moscovici, l’Italia rischia una pericolosa deviazione rispetto alle regole europee. Il pressappochismo con cui vengono applicati questi dogmi è un fatto ormai risaputo anche tra i corridoi di Bruxelles: da un lato i Paesi del Nord in eccessivo surplus da decenni e mai sanzionati. Dall’altro quelli del Sud, i cosiddetti “ultimi della classe” rappresentati da Governi mai eletti e intrinsecamente deboli. L’ultimo rimprovero della Commissione UE all’Italia era stato nel pieno delle funzioni del Bomba, e la sua risposta non si era fatta attendere. Ve la ricordate? Aveva minacciato un finto veto sul bilancio dell’UE (il quadro pluriennale) e aveva “sgridato” la Germania per le sue impresentabili esportazioni. Sapete cosa è successo da allora e a seguito di queste minacce? Assolutamente nulla, ed è questo il punto. Fino a quando l’Italia sarà rappresentata da politici di professione, mai legittimati dal popolo, che fanno e disfano leggi elettorali a loro piacimento solo per tenersi la poltrona, gli italiani saranno sempre considerati – passateci il termine – gli scemi del villaggio globale. Dall’altra parte, questa impostazione politica insensata ha portato l’Unione Europea e lo stesso Bel Paese sull’orlo del precipizio. I cittadini sono le cavie della propaganda sia del Governo italiano, sia degli eurocrati. Dire sempre e comunque “si” ha ridotto il nostro Paese a dover elemosinare qualche virgola di flessibilità per sostenere la demagogia del politico di turno al comando. Basti citare ad esempio l’accordo Triton che autorizza le navi di 15 Stati europei a pattugliare il Mar Mediterraneo: queste navi portano i migranti solo in Italia. Su questo punto l’Italia ha previsto 4,6 miliardi di spesa, 1 miliardo in più rispetto al 2016. Ed è per continuare politiche suicide che assisteremo all’ennesima sceneggiata tra Governo e istituzioni europee, con una bella stretta di mano a dire “pace fatta“. Mentre gli italiani continuano ad essere soggiogati. È arrivato il momento d’invertire la rotta, in modo definitivo. La prima tappa per offrire ai cittadini la libertà e la giustizia che meritano sarà il 5 novembre. I siciliani saranno chiamati a scegliere tra un futuro di speranza e un passato che li ha affamati.