di Laura Ferrara, Efdd – MoVimento 5 Stelle
La Sicilia paga il prezzo più alto dell’incapacità del governo. Con 68.537 migranti sbarcati dall’inizio dell’anno si è superato ogni limite. I centri di accoglienza sono nel caos più totale. I sindaci di alcuni Comuni più esposti come Lampedusa e Pozzallo hanno lanciato degli allarmi, finora rimasti inascoltati. Sono molti i casi denunciati di migranti scomparsi, soprattutto fra i minori. Il piano di Minniti è fuffa: ha tentato di mettere il problema sotto un tappeto con un accordo siglato con la Libia ma il risultato è stato solo quello di spostare la rotta più a ovest, verso la Tunisia.
Adesso anche il Consiglio d’Europa conferma le ombre e i dubbi che già avevamo sollevato sugli accordi tra il Governo Italiano e la Libia. In una lettera inviata a Minniti, il commissario dei Diritti umani Nils Muiznieks chiede: “Le sarei grato se potesse chiarire che tipo di sostegno operativo il suo governo prevede di fornire alle autorità libiche nelle loro acque territoriali, e quali salvaguardie l’Italia ha messo in atto per garantire che le persone” salvate o intercettate non rischino “trattamenti e pene inumane, e la tortura”.
Con una interrogazione alla Commissione Europea e con un intervento in Plenaria diretto a Federica Mogherini, abbiamo chiesto quali siano i sistemi di controllo per garantire che i soldi italiani ed europei non vengano utilizzati per finanziare direttamente o indirettamente milizie o gruppi implicati nel traffico di esseri umani e in violazione dei diritti umani. Questa domanda è ancora senza risposta.
Minniti deve dire la verità agli italiani. Il governo italiano sta sostenendo – anche tramite lauti finanziamenti – un accordo stretto fra governo libico e milizie implicate nel traffico dei migranti in Libia? È stato rinviato al prossimo mese l’atteso faccia a faccia con i parlamentari europei della Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni. In quell’occasione il governo italiano non potrà fuggire. Intanto però i siciliani pagano il suo fallimento”