di David Borrelli, portavoce MoVimento 5 Stelle al Parlamento Europeo Trasferire la robotica nel mondo delle pmi. Questo è il titolo del seminario che abbiamo organizzato al Parlamento europeo. Abbiamo parlato delle buone pratiche europee e di Horizon 2020 che mette a disposizione fondi europei per le imprese che vogliono scommettere sulla robotica. Questo seminario è stata una prima iniziativa che si replicherà. Vogliamo creare un gruppo di lavoro e riunire attorno allo stesso tavolo imprese, mondo della ricerca e mondo della politica per trovare le soluzioni che la modernità richiede. Dialogando con tutti vogliamo favorire un necessario cambiamento culturale: chi ha paura della modernità viene sconfitto. Chi invece scommette può massimizzare le risorse, raggiungere nuovi mercati e vendere prodotti nuovi e di maggiore qualità. Le piccole e medie imprese hanno bisogno di know how e di talenti professionali. Non vanno lasciate sole! Vogliamo trovare soluzioni che aiutino le piccole e medie imprese a non perdere il treno del futuro rappresentato dall’intelligenza artificiale. La quarta rivoluzione industriale, basata sulla virtualizzazione e l’interconnessione di dispositivi intelligenti, sta cambiando il modo di fare impresa. Le grandi multinazionali hanno già i mezzi e le possibilità per sfruttare questa tecnologia. Compito della politica è garantire pari condizioni di accesso per le piccole e medie imprese, vero tessuto economico dell’Italia. Vogliamo governare questo fenomeno irreversibile per non lasciare nessuna impresa indietro. Le tecnologie si stanno imponendo come partner fondamentale del lavoro umano. Siamo l’unica forza politica che ha una visione chiara e forte. Nel febbraio 2017 Il Parlamento europeo ha votato per la prima volta un rapporto sulla robotica: nel testo si riconosce l’importanza di questo cambiamento epocale, ma allo stesso tempo si sottovaluta l’impatto dell’automazione su istruzione, diritti dei cittadini, politiche sociali e occupazione. Avevamo sostenuto un emendamento che raccomandava tutti gli Stati membri a erogare un reddito di base generale, ma purtroppo la maggioranza lo ha bocciato con 328 voti contro e 286 a favore. L’innovazione tecnologica deve essere messa a disposizione di tutti. Ecco perché è urgente approvare in Italia il reddito di cittadinanza. Nessun cittadino – così come nessuna impresa – deve restare indietro!