di MoVimento 5 Stelle
Vogliono trasformarci in una seconda Grecia, preda del grande capitale estero e addirittura degli altri Stati. E vogliono farlo nel silenzio di una domenica pre-natalizia in cui la Camera sta votando in fretta e in furia la manovra di fine anno.
Nella Legge di Bilancio, infatti, il governo ha predisposto un pacchetto di modifiche dell’ultimo momento, tra cui una prevede la possibilità di vendere agli stati esteri gli immobili del demanio italiano, anche culturale, con riassegnazione dei proventi al ministero da cui arriva il via libera per la dismissione del bene.
Cosa non si fa per fare cassa. A questi governi non è bastato svendere la nostra sovranità monetaria e il nostro sistema del credito, sacrificato sull’altare della grande concentrazione bancaria, adesso vogliono cedere persino i cespiti immobiliari.
Il Demanio, guidato dal solito renziano che risponde al nome di Roberto Reggi, china la testa ed esegue. Eppure parliamo di un patrimonio di 43mila fabbricati e terreni per un valore di 60 miliardi di euro, di cui l’84% (quasi 22mila beni e 51 miliardi di valore) in uso governativo, il 12% (quasi 6mila beni per un valore di 7 miliardi) di demanio storico e artistico e il 4% (2,1 miliardi) di patrimonio disponibile alla concessione.
Di fronte a un debito pubblico che sfiora i 2.300 miliardi, si tratta di cifre che rappresentano una goccia nel mare. Ma governi che non hanno una visione, non sanno usare in modo virtuoso le risorse pubbliche e sono proni ai voleri dei grandi poteri internazionali, non possono che concepire svendite dal ridottissimo beneficio, pensate solo per racimolare qualche briciola con cui compensare bonus e mancette elettorali.
Questi governi che non sono in grado di tenere i giovani che scappano all’estero, intanto vendono pure la terra che quegli stessi giovani hanno sotto i piedi. Il 4 marzo abbiamo l’opportunità di portare l’Italia nel futuro. Non perdiamo questa occasione!