Il satellite Sentinel 5P ha scattato le prime fotografie in HD dell’inquinamento in Italia e in Europa dallo spazio: immagini che si preannunciano rivoluzionarie per il monitoraggio della qualità dell’aria e la lotta agli agenti chimici pericolosi che finiscono nei nostri polmoni. La salute di milioni di persone è a rischio, pertanto è importante capire esattamente cosa c’è nell’ aria, si legge sul sito di ESA, in modo da poter formulare previsioni e politiche adeguate per rispondere al problema.
Fare un inventario delle emissioni inquinanti nell’atmosfera è fondamentale per implementare nuove direttive ambientali. Tuttavia, per quanto importanti siano questi inventari, ancora non comprendevano dati e immagini satellitari, con risoluzione sufficientemente elevata da essere utili allo scopo. Fino ad oggi, fino alla missione Copernicus Sentinel-5p. Nel 2012, la qualità dell’aria respirata ha causato la morte prematura di quasi 500mila persone, scrive ESA.
Lanciato il 13 ottobre, il satellite nato dalla collaborazione fra Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea monta la più avanzata tecnologia multispettrale mai realizzata, chiamato Tropomi. Ciò che lo distingue dagli altri sensori satellitari è la capacità di misurare le tracce di gas con una risoluzione spaziale molto più elevata dell’Ozone Monitoring Instrument (OMI) sul satellite Aura della NASA, per esempio, su cui l’Europa finora si è basata.
Ronald van der A, del Royal Netherlands Meteorological Institute, KNMI, ha dichiarato: “L’utilizzo di Tropomi renderà molto più facile distinguere tra i diversi inquinanti atmosferici“. Il satellite ha misurato ozono, formaldeide, monossido di carbonio, metano e anidride solforosa, e ha ‘fotografato‘ le concentrazioni elevate di monossido di carbonio in corrispondenza di Milano e di tutta la Pianura Padana.
Nel resto del mondo il satellite ha misurato concentrazioni molto alte di questo gas prodotto da incendi, attività industriali e scarichi delle automobili, in corrispondenza di Amazzonia, Africa centrale e India e Cina. La missione contribuirà inoltre al monitoraggio delle ceneri vulcaniche per la sicurezza aerea (si pensi alla situazione a Bali) e ai servizi che segnalano livelli elevati di radiazioni UV che possono causare danni alla pelle. Inoltre, gli scienziati utilizzeranno i dati per migliorare la nostra conoscenza di processi importanti nell’atmosfera legati al clima e alla formazione di buchi nello strato di ozono.
La nube di gas emessa dall’eruzione del vulcano Agung, in Indonesia, è tra quelle fotografate dal satellite Sentinel 5P, del programma Copernicus. L’immagine è stata presentata nel centro dell’Agenzia spaziale tedesca Dlr a Oberpfaffenhofen, vicino Monaco di Baviera. In particolare il satellite ha misurato le concentrazioni di anidride solforosa emessa dal vulcano, dal quale si è sollevata una colonna di ceneri e gas che ha raggiunto i 7.600 metri di altezza