di Vittorio Podestà, campione paralimpico
Siamo qui alla giornata dello sport a Genova, dove tanti ragazzi possono provare discipline diverse. La questione è importante, perché lo sport deve far parte della vita soprattutto dei giovani e dei bambini. C’è sempre più bisogno, man mano che il tempo passa, di educazione allo sport. Per vari motivi, di cui uno legato alla salute: l’alimentazione di oggi contribuisce ad avere sempre più bambini obesi e a bambini poco abituati al movimento, perché ne sentono meno l’esigenza. Il movimento e l’educazione allo sport sono altrettanto importanti dell’educazione scolastica, e anzi devono avere la stessa dignità delle materie scolastiche classiche. Ma non iniziando dalla scuola media come al momento: in prima media l’unico obbligo che esiste è iniziare la cosiddetta “ginnastica“, che in realtà è una cosa molto più complessa e articolata; ma si sente il bisogno di portare all’educazione sportiva i bambini almeno della prima elementare, con un quantitativo di ore adeguato -almeno 4 ore a settimana- per potergli insegnare l’educazione fisica. E fatta non dai semplici maestri, che sono bravissimi nelle loro materie peculiari ma non hanno le capacità che hanno gli insegnanti di educazione fisica, che si sono laureati o diplomati ISEF e quindi hanno le conoscenze da trasmettere ai ragazzi dal punto di vista motorio e anche educativo.
In queste quattro ore si avrebbe il minimo tempo indispensabile per poter anche introdurre i bambini all’alimentazione corretta, di cui c’è sempre più bisogno: insegnare ai ragazzi l’importanza degli alimenti, e di quanto invece certi alimenti processati dall’industria in modo pesante non vadano in una direzione salutistica. Gli effetti di questa alimentazione, che è comunque recente, sono legati a una massificazione dei processi alimentari in cui gli alimenti sono anche deprivati delle loro proprietà. C’è poi la massificazione della pubblicità verso prodotti molto appetibili ma che hanno poco di salutare. L’educazione alimentare, cioè far scoprire la bontà e l’importanza di un’alimentazione fatta di prodotti il più possibile integrali, il meno artefatti possibile, potrebbe essere uno degli argomenti per fare in modo di avere cittadini con meno problemi. Si sa che l’obesità è una malattia che dà una miriade di problemi (cardiocircolatori, multisistemici, etc), io non sono un medico ma questa potrebbe diventare una piaga sociale e in futuro un danno anche economico per uno Stato. In uno Stato come il nostro investire sull’educazione sportiva e alimentare dei giovani vuol dire in futuro avere cittadini meno malati, che hanno meno bisogno di ricorrere a cure mediche, e quindi a un notevole risparmio.
Purtroppo l’unico problema di questa legge che potrebbe essere fatta nell’interesse dei cittadini, è che non avrebbe nell’immediato risultati positivi, ma si vedrebbero a distanza di anni: dieci, quindici o forse venti. Ma come adesso stiamo pagando le scelte di dieci anni fa, noi dobbiamo invertire la rotta non per un risultato immediato che ci costerà parecchio. Dobbiamo farlo perché portare quattro ore di educazione sportiva a scuola, insegnata da insegnanti di educazione fisica, puntare sullo sport e le strutture sportive legate alla scuola sarà un costo, ma soprattutto un grande investimento e un grande risparmio per il futuro.