di Ignazio Corrao, M5s Europa
Questa è bella. Lunedì e martedì a Bruxelles si è tenuto il Consiglio dell’Unione Europea, dove sono state prese importanti decisioni, alcune potenzialmente negative per l’agricoltura e la pesca. Nello specifico, martedì si è votato all’unanimità la riduzione del 3% del quantitativo di pesce spada che i pescatori italiani possono pescare. A quella riunione di Consiglio, hanno partecipato ministri e vice degli stati membri, la Spagna ad esempio, era presente con il suo ministro, così come la Francia, per il Belgio presenti ben tre ministri, erano presenti persino i ministri di Lussemburgo e Repubblica Ceca che certamente non hanno grandi interessi per la pesca. Ebbene, a rappresentare l’Italia c’era solo un funzionario permanente, il signor Giovanni Pugliese.
Nessuna traccia del ministro Martina o del sottosegretario Castiglione. Proprio così, in quel tavolo dove l’Italia aveva tutto da perdere (e così è stato), non c’era uno straccio di rappresentante istituzionale italiano. Anche se Martina o Castiglione vi fossero andati però, non sarebbe cambiato granchè, dato che è stata votata all’unanimità, senza cioè alcun voto contrario, anche del rappresentante italiano, il signor Pugliese, la riduzione di un ulteriore 3% la quota di pesca per il pesce spada, fissata attualmente a 3.736 tonnellate.
Il mio ufficio denuncia il caso, diamo l’elenco ai giornali e di fatto salta il continuo bluff tutto italiano della narrazione politica dei “bravi” ministri e deputati di destra e sinistra che raccontano ai territori e ai giornali locali di tutelare l’agricoltura, la pesca e tutte queste belle manfrine che leggiamo ogni mattina. Qualche giorno addietro ad esempio, abbiamo denunciato come i deputati europei di PD e Forza Italia avevano votato a favore dell’uso del glifosato in Italia per altri 5 anni.
Ma torniamo al caso pesce spada e assenza del ministro Martina. Stamattina faccio un tweet in cui chiedo spiegazioni al ministro. Ebbene, sapete cosa mi risponde? Risponde che lunedì è rimasto bloccato a Liegi mentre era diretto a Bruxelles causa neve.
Peccato per il Ministro Martina che su quel volo ci fossi pure io che partito da Roma ero diretto a Strasburgo per la sessione Plenaria del Parlamento Europeo.
Quel volo è partito da Roma alle ore 11.00 come mostra anche la mia agenda.
Ora, intanto vorrei chiedere al ministro Martina, come mai sia partito per Bruxelles, alle ore 11.00 di lunedì 11 dicembre, giorno in cui il Consiglio si riuniva a partire dalle ore 8.30.
Un rappresentante di Governo che ha a cuore le sorti dei propri connazionali, parte in tempo per partecipare agli incontri e battere i pugni sui tavoli e magari poteva partire il giorno prima, come hanno fatto i rappresentanti degli altri Paesi. Altra cosa. Da quel volo diretto a Bruxelles e dirottato a Liegi causa neve, siamo scesi alle ore 14.00 circa. Il Ministro Martina avrebbe in ogni caso potuto prendere un treno che in 60 minuti circa lo avrebbe portato a Bruxelles a sedere su quel tavolo in tempo per partecipare al panel relativo ad African Swine fever, cioè la febbre suina che sta colpendo gli allevatori della Sardegna.
Avrebbe potuto usare la scusa del ritardo a causa del “UAIND” (Alfano Docet).
Ma un dubbio mi assale: una volta arrivato a Liegi e aver maturato la decisione di dare forfait al Consiglio, che cosa ha fatto lunedì e martedì il ministro Martina? Perchè non ha avuto il tempo di andare a Bruxelles al consiglio dell’Unione Europea? Ce lo chiediamo noi e se lo chiederanno gli italiani che gli danno lo stipendio. Altra cosina, dato che non c’è traccia della posizione dell’Italia nei documenti pubblici, potrebbe il ministro Martina pubblicare il documento preventivo che concorda la posizione dell’Italia con il funzionario permanente presente al tavolo?
Mistero della fede. Intanto in Italia, il sottosegretario Castiglione, anch’egli “molto impegnato a difendere i pescatori”, era “bellamente” in patria per sciogliere il suo partito e, chiamato in causa per la sua assenza a quel tavolo, si limita a un retweet dal suo profilo in cui si legge ancora che è coordinatore dell’appena sciolto Alternativa Popolare
Ebbene, queste assenze e questi atteggiamenti, sono quelli che hanno portato l’Italia a soccombere su mille fronti in Europa. La cosa che dico sempre è che non sono gli altri Paesi d’Europa a essere cattivi, mentre l’Italia fa sempre la parte da Cenerentola. Il danno dell’Italia sono i rappresentanti politici italiani che si sono venduti per un piatto di lenticchie e hanno sottoscritto qualsiasi tipo di accordo scellerato pur di mantenere salda la poltrona.
Sono davvero dispiaciuto di dover far sempre denunce, di smascherare quello che non funziona di stare col fiato sul collo di chi non fa il proprio dovere. Mi auguro che queste denunce servano però a incanalare la coscienza collettiva verso l’unico MoVimento che fa davvero gli interessi dei cittadini. Mandiamo a casa questi signori e prendiamoci la sovranità del nostro Paese e delle nostre città. Io sto dando il massimo, coordinando i miei colleghi in tutta Italia a sostenere Luigi Di Maio ed il governo del Movimento 5 Stelle. Facciamolo tutti insieme!
Aggiornamento delle 20:18.
Il ministro Martina ci fa sapere che è partito da Milano Malpensa anzichè ad Roma Fiumicino. Perfetto, adesso che sappiamo che il ministro è partito da Malpensa cambia tutto!