Prendo spunto da un tweet del direttore Ferruccio de Bortoli per fare una riflessione sul ruolo dei parlamentari europei e queste elezioni politiche Italiane.
Ieri sono state depositate le liste e abbiamo appreso delle candidature degli europarlamentari Matteo Salvini, Gianni Pittella, Lorenzo Cesa, Sergio Cofferati, Raffaele Fitto, Flavio Zanonato, Nicola Caputo, Elena Gentile, Isabella De Monte e Lorenzo Fontana. 10 italiani su 73 che interrompono il loro mandato europeo.
Tutto legittimo per carità, ma sono degli eletti che tradiscono la fiducia dei cittadini che votandoli alle europee speravano in un loro impegno per l’Italia in Europa e corrono verso un seggio sicuro a Roma (tipo quello di Salvini in Calabria ?‼️?♂️)
Su questo dobbiamo fermarci a riflettere. Tutti parlano in TV del ruolo dell’Italia in Europa. Ma poi nei fatti cosa fanno?
Anche questa è una sostanziale e visibile differenza tra i partiti e il MoVimento 5 Stelle, che è l’unico che continua a rispettare con il massimo impegno il mandato ricevuto e a difendere cittadini e imprese italiane per rendere più forte e credibile l’Italia in Europa.
La verità è che da sempre i politici nostrani cercano solo una poltrona comoda per gli anni a venire, sia essa a Roma, in Regione o a Bruxelles.
Anche per me, che ho ruoli di coordinamento in questa campagna nazionale e sono sempre stato in prima linea sul territorio, sarebbe stato molto semplice spostarmi su un posto comodo, sicuro e senza preferenze in parlamento nazionale, ma la domanda che dobbiamo farci è: Sarebbe stato giusto? Io e tutto il m5s diciamo di no.
Avendo costruito esperienza e credibilità in questo consesso è giusto, per il mio Paese, che io e miei colleghi continuiamo a lavorare qui rispettando il mandato conferitoci da milioni di nostri concittadini.
Oggi ad esempio è una giornata di lavoro nelle Commissioni parlamentari qui a Bruxelles, ma quasi nessuno dei miei colleghi italiani è presente. A parte noi del Movimento 5 Stelle.
Il fuggi fuggi da Bruxelles è uno scandalo tutto italiano che dimostra il fallimento di questa classe dirigente, tanto brava a fare chiacchiere in televisione e assente nei fatti.
Sono professionisti della politica che dovrebbero fare il lavoro per il quale sono stati eletti e per il quale sono pagati profumatamente.
In Europa si decide il 70% della legislazione nazionale, si discutono importanti dossier su agricoltura, politica monetaria, immigrazione e via dicendo.
L’assenza degli italiani a questi importati tavoli negoziali riduce enormemente la credibilità del nostro Paese a livello internazionale ed è un danno enorme di cui fanno le spese i cittadini italiani.
La migliore risposta che possono dare gli italiani a questi bulli della democrazia e malati di “poltronismo” è mandarli a casa votando massicciamente il m5s il 4 marzo.
p.s. Questa per me sarà l’ennesima campagna elettorale in cui metto tutto me stesso non essendo candidato. Sono orgoglioso della nostra coerenza, dote più unica che rara in un Paese come il nostro.