di Rosa D’Amato, EFDD – M5S Europa
Ho scritto al commissario UE all’Ambiente, Miguel Arias Canete, per contestare la decisione del ministero dell’Ambiente di avocare a sé le verifiche di ottemperanza di ben undici prescrizioni per la realizzazione del gasdotto Tap, sottraendole alla Regione e all’Arpa Puglia: chiediamo di sapere se questa decisione violi la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
Nella lettera inviata a Bruxelles ricostruisco i passaggi che hanno portato all’estromissione della Regione e dell’Arpa dalle verifiche, ricordando, stando a quanto riferito dalla stessa Regione, che “la VIA è stata rilasciata sulla base di uno studio di fattibilità e non di un progetto esecutivo” e che restano numerose questioni da accertare, dato che “le autorizzazioni ministeriali sono state concesse a fronte delle autocertificazioni di Tap, talvolta parziali e modificate in itinere”.
Le prescrizioni sottratte agli enti vigilanti regionali sono particolarmente importanti anche a livello comunitario in quanto riguardano l’impatto paesaggistico, le interferenze del metanodotto con gli habitat naturali, il progetto di monitoraggio ambientale, la sismicità, i rischi di incidenti e la progettazione esecutiva del terminale di ricezione (la struttura su dodici ettari in corso di realizzazione a Melendugno dove saranno variate temperatura e pressione del gas).
Sul terminale di ricezione, Umberto Ghezzi del Politecnico di Milano ha paventato “rischi estremamente rilevanti, esplosioni e incendi”. Rischi accertati anche dalla Regione, mentre la responsabile dell’Unità Ambiente della Commissione europea, Aneta Willems ha chiarito ad alcuni quotidiani italiani che “anche gli stabilimenti esclusi dalla direttiva Seveso possono comportare rischi per la salute dei cittadini o per l’ambiente” aggiungendo che “le amministrazioni nazionali e le autorità giudiziarie competenti sono le prime responsabili di verificare specifiche situazioni e dispongono dei mezzi appropriati per affrontarle.
Dinanzi a queste criticità il ministero ha risposto estromettendo la Regione dal ruolo di ente vigilante. Tale decisione porterà alla concentrazione nelle mani dello stesso ministero di tutte le prescrizioni. Chiediamo all’UE una risposta chiara. Sul gasdotto Tap il governo sta procedendo in modo sconsiderato, calpestando il territorio e i diritti dei cittadini, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico, dal momento che questa opera inutile e dannosa distruggerà un pezzo di Puglia dalla forte vocazione turistica. Noi continueremo la nostra battaglia.