di Isabella Adinolfi, Efdd – MoVimento 5 Stelle Europa
Il risultato delle elezioni italiane ha dimostrato che i cittadini rifiutano i giochi di potere. Il Parlamento europeo è impegnato – o meglio bloccato – a discutere del caso di un grigio burocrate della Commissione europea che nessuno conosce. Eppure questo funzionario promosso a segretario generale della Commissione europea è più potente di numerosi Commissari e di europarlamentari eletti dai cittadini. È inaccettabile.
Non contestiamo la correttezza formale della nomina stessa, ma piuttosto il ruolo politico o meno della Commissione e del suo Presidente e la considerazione che deve avere l’etica nella vita pubblica. Io mi chiedo e vi chiedo: il Presidente della Commissione e i Commissari sono solo dei semplici tecnici irresponsabili oppure dei politici? Se si tratta di politici, cosa che il Presidente Juncker ha più volte ribadito, in che modo rispondono delle loro condotte ai cittadini che non li hanno eletti e che però subiscono le loro decisioni?
I politici, soprattutto quelli a capo delle Istituzioni, devono agire con integrità, disciplina e onore e comportarsi sempre in modo eticamente irreprensibile. Tutti i loro atti devono non solo essere, ma anche apparire imparziali. Non possono esserci dubbi sul loro operato. Dove sono l’etica e la trasparenza? Quali sono i meccanismi di sanzione politica di fronte a tali atteggiamenti e comportamenti, visto che né lei Presidente Juncker né i suoi Commissari siete eletti direttamente dai cittadini e non è prevista una mozione di sfiducia individuale?
La miopia politica di Juncker e i continui favori a Merkel e ai suoi uomini a Bruxelles sono un pericolo per l’Europa stessa. La credibilità delle Istituzioni europee deve basarsi sulla trasparenza, l’etica e l’ascolto dei cittadini. Il risultato elettorale in Italia prova che un’altra maniera di fare politica è possibile. Spira un forte vento di cambiamento che l’Europa non può più ignorare. Da Juncker ci aspettiamo una seria autocritica e la revoca di Martin Selmayr.