di Luigi Di Maio (dall’intervento all’incontro con gli imprenditori di Confcommercio riuniti a Milano)
Oggi sono stato a Milano per un incontro con Confcommercio. Davanti a persone che con le loro attività stanno portando avanti l’economia del Paese ho detto che adesso è il momento dei fatti ed è il momento di mettersi al lavoro, per garantire all’Italia stabilità economica e politica.
Per questo vogliamo mettere al centro del confronto le soluzioni per risolvere i problemi degli italiani: di ministeri si parla con il Capo dello Stato, ma con le forze politiche in Parlamento parliamo di temi. E anche per le nomine dei vertici delle società partecipate proporremo lo stesso approccio: privilegiamo il merito, perché qui in gioco c’è lo sviluppo dell’Italia.
Allora partiamo da temi concreti: il MoVimento 5 Stelle, nel suo Def programmatico, ha come priorità il blocco degli aumenti Iva previsti a partire dal 2019 e legati alle famigerate clausole di salvaguardia che i precedenti governi ci hanno lasciato. Non possiamo permetterci un rinvio tecnico. La ripresa dei consumi e la fiducia dei cittadini sono ancora deboli: non possiamo permetterci di soffocarle, bisogna anzi dare ulteriore respiro ai bilanci delle famiglie italiane.
Ma il MoVimento ha da tempo un approccio integrato ai problemi del settore. Abbiamo difeso e siamo convinti che vadano tutelati i piccoli esercizi e i negozi di prossimità, creando regole equilibrate per una competizione sana con la grande distribuzione. Non a caso, in Parlamento, su nostra iniziativa, si sta discutendo di un fondo a sostegno delle Pmi del comparto.
La stessa tutela va data alle strutture ricettive di tipo tradizionale rispetto alle nuove forme di accoglienza turistica legate alle piattaforme informatiche.
È poi necessario colmare il vuoto lasciato dall’abolizione dei voucher, che erano stati trasformati in una forma di abuso a danno dei lavoratori. Serve uno strumento che dia flessibilità al datore e nello stesso tempo diritti al dipendente.
Ma uno dei temi che abbiamo più a cuore è quello della semplificazione burocratica e fiscale, ecco perché abbiamo previsto la creazione della local tax, alla quale ricondurre tutti i tributi locali. Pagare semplice, infatti, è già come pagare meno.
Però il M5S vuole anche far pagare meno davvero. Ecco perché abbiamo previsto un dimezzamento dell’Irap per tutte le imprese, che vale circa 12 miliardi, e l’introduzione di un incentivo strutturale all’occupazione giovanile.
Tutto questo si può fare tagliando la spesa improduttiva laddove gli altri governi tagliavano i commissari alla spending review. E rilanciando quegli investimenti pubblici ad alto moltiplicatore che possono trainare tutte le componenti della domanda, consumi inclusi, grazie a un vero rilancio dell’occupazione. Agli imprenditori e ai commercianti che ho appena incontrato ho detto e ripeto: lavoriamo insieme e facciamo il meglio per l’Italia.