di Davide Crippa
Ancora una volta dobbiamo smontare l’ennesima fake news circolata in queste ore sullo schema di regolamento che prevede un programma pluriennale di acquisto di droni per una spesa, in quindici anni, di 760 milioni di euro.
È stato scritto che io avrei dato parere “congruo” alla spesa. Falso.
Sono stato nominato relatore di un decreto ministeriale del precedente Governo, non del M5S, e in questa fase il relatore svolge una mera illustrazione del provvedimento, cosa che ho fatto, e non fa considerazioni politiche o di merito.
Nessun parere è stato formulato, nessuna votazione è stata svolta, e chi ha diffuso queste false notizie lo sa bene.
Ho illustrato il provvedimento e, come potete leggere dal resoconto stenografico le mie parole sono state “Nel prendere conclusivamente atto che le risorse all’uopo previste dalla relazione appaiono congrue rispetto ai costi complessivamente da sostenere”.
E’ evidente il significato, cioè a fronte di una spesa prevista, dal governo Gentiloni, pari a dati euro, le coperture finanziarie risultano esistere ed essere corrispondenti, ogni altra interpretazione è solamente pretestuosa e falsa.
Il mio collega Luca Frusone, invece, a nome del M5S ha espresso tutte le perplessità politiche di un programma di acquisizione di droni, che impegna il prossimo governo per 16 anni per un importo complessivo di 760 milioni di euro, attingendo da fondi che invece sarebbero potuti essere destinati ad infrastrutture essenziali per questo paese.
Siamo sempre stati, e continueremo ad esserlo, contro le spese militari inutili (e non solo militari) che non rientrano in una strategia complessiva di sviluppo del paese, in una visione strategica.
I droni ad uso misto militare-civile destinati esclusivamente a ricognizione, sorveglianza e riconoscimento possono essere una risorsa utile su cui investire per la prevenzione e la sicurezza sul nostro territorio, in merito ad esempio alla lotta al terrorismo, oppure alla ricognizione delle aree ambientali.
Ma i programmi di acquisizione non devono essere approssimativi, devono riportare coperture economiche sufficienti, devono dare garanzia di trasparenza nei contratti e non comportare inutili sprechi di risorse.
E’ per questo motivo che il M5S ha chiesto che il governo Gentiloni non prema l’acceleratore su questo provvedimento, ma consenta al futuro Governo di valutare l’effettiva utilità di questa spesa e che rientri in una più ampia strategia di difesa del territorio, non solo militare ma anche dal terrorismo e dai fenomeni legati alla criminalità organizzata (ricorderete tutti la proposta Micillo per la sperimentazione dell’utilizzo dei droni nella Terra dei Fuochi per finalità di contrasto e di prevenzione dei reati ambientali roghi tossici).
In questi giorni si vuole raccontare una narrazione falsa e cioè che il Movimento 5 Stelle non è coerente o cambia i propri programmi e le proprie idee, e viene usato ogni pretesto per dimostrare questa teoria.
Fatevene una ragione, il M5S è l’unica forza politica che è sempre stata coerente, si è presentata agli elettori con un programma chiaro e comprensibile a tutti, scritto nero su bianco, con un candidato premier che si è impegnato a realizzarlo e una proposta di governo. Sono finiti i tempi dei tatticismi, è arrivato il tempo di fare l’esclusivo interesse del paese.