di Eleonora Evi, EFDD – M5S Europa
Si è concluso in modo positivo il negoziato che ha definito il regolamento sul monitoraggio e sulla comunicazione dei dati relativi alle emissioni di CO2 e al consumo di carburante dei veicoli pesanti nuovi. Un fatto importante, perché si tratta di un Regolamento del tutto nuovo, che sarà applicato su una parte dei traporti responsabile da sola per il 30% delle emissioni totali del traffico stradale, con preoccupanti proiezioni di crescita.
È importante essere usciti dal negoziato con un testo migliorato, nei suoi aspetti sostanziali, rispetto a quanto votato in Parlamento. Da subito avevamo chiesto che i dati sulle prestazioni dei motori fossero totalmente pubblici e siamo contenti che così sarà, anche grazie all’apertura mostrata dal Consiglio. Similmente accogliamo con favore la quadra trovata sui dati relativi all’aerodinamicità dei veicoli pesanti, un parametro “sensibile”, sul piano della concorrenza, che incide molto sul consumo di carburante. I costruttori dovranno comunicare i risultati delle simulazioni sul fattore aerodinamico sotto forma di “bande” di valori che sono state riviste in senso restrittivo rispetto a quanto presentato agli albori del negoziato, sulla scorta delle preoccupazioni in merito alla loro rappresentatività espresse dal Parlamento. Queste nuove bande, ricalcolate dal Centro comune di ricerca (JRC) alla luce degli studi più recenti, permetteranno di avere dati più accurati, riducendo la variazione possibile per questo parametro dal 2 all’1,5%, corrispondente a un risparmio di carburante stimato tra i 4500 e i 6000 euro lungo il ciclo di vita di un mezzo pesante.
Bene anche aver mantenuto le sanzioni per i costruttori inadempienti, difese strenuamente dal Parlamento, come chiaro monito nei confronti di un settore che per 14 anni ha tenuto illecitamente in piedi un cartello in violazione delle norme sulla concorrenza e riversando sugli utilizzatori i costi per conformarsi agli standard sulle emissioni.
Ottimo anche l’obbligo, in capo alla Commissione, di monitorare i risultati dei test di verifica su strada dei mezzi pesanti e di includerli, quando disponibili, nella sua relazione annuale sui dati trasmessi dagli Stati e dai costruttori. Per noi questo è un passo nella giusta direzione. Non si stancheremo mai di lavorare per l’introduzione di procedure chiare in quanto alla verifica delle emissioni in condizioni di guida reali per tutte le categorie di veicoli, ora attende di conoscere la proposta della Commissione per la riduzione delle emissioni di CO2 di camion e autocarri che sarà pubblicata entro la prima metà di maggio nell’ambito del terzo Pacchetto Mobilità.
Non succede spesso che il Parlamento UE riesca a tenere la posizione senza cedere inesorabilmente alla pretese e alle pressioni esercitate trasversalmente dalle lobby di settore. Eppure questa volta le cose hanno preso una piega diversa, essendo prevalso un atteggiamento piuttosto collaborativo da parte del Consiglio e della Commissione, che hanno mostrato un certo grado di flessibilità.
In base al nuovo regolamento le autorità nazionali dovranno comunicare alla Commissione la marcatura VIN (Vehicle Identification Number) di ogni nuovo autobus, camion o tir dal 1° gennaio 2019 mentre i costruttori saranno obbligati a inviare, entro il 28 febbraio di ogni anno, i risultati delle simulazioni eseguite per una serie di parametri tecnici che incidono direttamente sulle emissioni e sul consumo di carburante ricorrendo al software VECTO (Vehicle Energy Consumption Calculation Tool), introdotto alla fine dello scorso anno dal cosiddetto Regolamento della Commissione sulla Certificazione dei veicoli pesanti (n. 2017/2400). La maggior parte dei dati così raccolti sarà convogliata all’interno di un registro pubblico che sarà mantenuto dalla CE, coadiuvata dall’Agenzia ambientale europea.
Grazie a questo registro pubblico, le piccole e medie imprese così come le amministrazioni pubbliche, potranno accedere gratuitamente ai dati che consentiranno loro di comparare le prestazioni dei vari autobus, camion e tir disponibili sul mercato e quindi di compiere scelte d’acquisto informate verso quei modelli che permettono di generare risparmi, soprattutto in termini di costi sul carburante, e che sono meno impattanti sull’ambiente.