di Sabrina Licheri, candidata sindaco di Assemini per il MoVimento 5 Stelle
Sono nata ad Assemini 47 anni fa e sposata da 15. Ho sempre lavorato nell’ambito della consulenza del lavoro come impiegata fino a diventare socia di un piccolo studio di consulenza e contabilità qui ad Assemini. Cinque anni fa, quando abbiamo vinto le elezioni, sono stata eletta Presidente del Consiglio Comunale.
Fin da subito questa carica mi ha assorbito totalmente: ho dedicato alla conoscenza e allo svolgimento di questo ruolo tutto il mio tempo e interesse, trasformandolo in una priorità. In questi 5 anni ho avuto la possibilità di crescere, di maturare, di imparare e approfondire, di conoscere la macchina amministrativa, relazionarmi con essa.
Ho avuto la possibilità di conoscere ancora di più il territorio, le sue problematiche, difetti e prerogative, le esigenze dei cittadini. Ho poi capito la cosa più importante: una amministrazione seria, onesta e trasparente può veramente lavorare per il bene della collettività. Non è vero quel luogo comune secondo il quale la politica è fatta solo di slogan: è possibile realizzare quanto viene detto in campagna elettorale o comunque è possibile mettersi davvero al servizio dei cittadini.
Questa è forse la motivazione più forte che oggi mi ha spinto a continuare questa esperienza politica. Sono qui oggi a propormi come sindaco di Assemini perché voglio continuare su questa direzione con la consapevolezza che si può fare. Non è vero che una volta entrati in Palazzo se sei onesto viene tagliato fuori. In questi 5 anni abbiamo dimostrato che l’onesta, la serietà, la competenza prevale su tutto.
PUC. Facciamo spesso l’esempio del Piano Urbanistico Comunale, perché è l’esempio che meglio rende l’idea. Assemini aspettava questo documento da quasi 30 anni. Le motivazioni di questo vuoto rimandano alla difficoltà in consiglio comunale di trovare un accordo che non scontentasse nessuno. Ora io non so se queste siano leggende metropolitani asseminesi, mezze verità o verità
Ciò che so è che dopo appena due anni dal nostro insediamento abbiamo portato in consiglio comunale e approvato il Puc senza soffermarci minimamente sulla possibilità di fare cosa gradita o non gradita a qualcuno (singolo): l’obiettivo era dare ad Assemini il piano urbanistico.
In questi cinque anni abbiamo creato le basi per continuare a fare. L’approvazione del Puc come della variante al Pai o del piano particolareggiato del centro storico, sono solo alcune delle basi solide che abbiano creato per poter far crescere Assemini. Queste basi sono state realizzate con la stessa serietà impegno dedizione passione che avremmo utilizzato per costruire le basi della casa in cui andare a vivere per assicuraci la possibilità e la sicurezza di poter costruire sopra più livelli. In questi 5 anni abbiamo creato i giusti e necessari presupposti per crescere e andare avanti.
MITIGAZIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO. Tra le tante tematiche che in questi 5 anni il Movimento ha affrontato, alcune mi hanno particolarmente coinvolto e appassionato. Penso al tema della sicurezza legato ai problemi derivanti dal “rischio idrogeologico”. Problema che esiste da sempre legato alla costruzione insensata e senza controllo e a divisioni delle reti di scarico realizzate con poca attenzione. Una volta insediati non potevamo non dedicare attenzione a questo problema. Credo che le precedenti amministrazioni non lo abbiano fatto perché non hanno capito la portata del problema
non ci può essere altra spiegazione sensata, perché se conosci il disagio, la paura la preoccupazione, l’ansia che le persone che vivono nelle zone a rischio, non si può non affrontare seriamente la questione e studiare una soluzione efficace.
Ho vissuto la mia adolescenza nel quartiere di Montelepre, zona nota per il fenomeno delle strade allegate.
In queste zone per decenni, quando pioveva per 20 minuti intensamente scattava una sorte di allarme generale. La prima cosa da fare era portare via le macchine per evitare danni alle stesse. C’era poi il trasloco: tutti i mobili e tappeti buoni in prossimità della porta dovevano essere spostati e sostituiti da vecchie coperte e/o sacchi di sabbia. Cani e gatti a rapporto: trasferiti al piano superiore se c’era, altrimenti chiusi in una stanza. Si pensi ad un anziano solo in caso che deve fare queste cose o che deve decidere se uscire o restare in casa. Si pensi a chi non è in casa e all’ansia che si può provare non sapendo cosa stia succedendo nella propria abitazione. Come si fa a non affrontare seriamente questo problema? Questa amministrazione lo ha fatto ma perché era normale per noi farlo. Sono iniziati importanti interventi su questo fronte e i risultati già si vedono. I lavori non sono finiti. Dobbiamo continuare a lavorare perché è doveroso, è giusto farlo.
SOCIALE/SANITA’. In questi 5 anni abbiamo organizzato una serie di incontri che insieme hanno dato vita ad un progetto che abbiamo chiamato “Impegno Donna”. È nato dopo aver avvertito e ascoltato il disagio delle donne a parlare e ad informarsi su tematiche riguardanti la loro salute perché tematiche ancora avvolte da arcaici tabù. Ci sono donne che ancora oggi si vergognano e soffrono in silenzio perché una società ignorante e superficiale ha deciso che parlare di endometriosi o di menopausa è da persone sfortunate o disagiate.
Abbiamo voluto offrire il nostro contributo nell’abbattimento di queste barriere portando queste tematiche dentro le Istituzioni organizzando con la collaborazione di eccellenze mediche sarde, convegni informativi e di assistenza. Siamo riusciti ad avere delle platee di donne e non solo che a loro agio raccoglievano informazioni e facevano domande ma soprattutto si convincevano che la comunicazione è la prima medicina per ogni tipo di malattia, è lo strumento giusto per affrontare nuove fasi della vita.
Abbiamo ricevuto sempre tanti incoraggiamenti che ci hanno fatto capire che la strada è quella corretta e questo per me è stato grande motivo di soddisfazione: siamo riusciti a metterci al servizio di chi aveva bisogno.