di Luigi Di Maio
Oggi siamo in un’altra fase e ho detto – ma su questo punto la Lega lo sapeva già – che io sono disponibile a scegliere con Salvini un premier terzo che possa rappresentare un contratto di governo che abbia come obiettivi reddito cittadinanza, abolizione della legge Fornero e una serie di misure anti-corruzione.
Se non ci sono le condizioni per un governo politico, consapevole dei problemi degli italiani e che non faccia solo quadrare i conti, allora per noi si deve tornare al voto nella consapevolezza che sarà un ballottaggio: ora è chiaro che ci sono due realtà politiche che competono per governo di questo Paese. E gli italiani sceglieranno. Non siamo disponibili a dare la fiducia a governi tecnici.
Quando dico vogliamo fare un contratto con la Lega stiamo considerando una forza politica: la novità è che siamo disposti a trovare un presidente del Consiglio insieme.
Noi ce l’abbiamo messa tutta per non arrivare a questo punto ma c’è stato molto cinismo, valutazioni legate alle proprie forze politiche e non al bene del Paese. Ma se Terza Repubblica deve essere, allora i politici faranno un passo indietro e i cittadini un passo avanti.
Per quanto riguarda il blocco dell’aumento dell’Iva, secondo me non dobbiamo aspettare neanche la formazione del governo, va scongiurato già nella discussione sul Def e fissato poi con un provvedimento.
Sulla legge elettorale non voglio portare gli italiani in un dibattito di due anni su modifiche come premio alla lista o alla coalizione. Il ritorno al voto sarà un ballottaggio.
Se metteremo avanti i problemi degli italiani, usciremo dallo stallo. E sia chiaro: noi siamo gli ultimi ad aver paura del voto